Salvini dice che la Lega non voterà più decreti per inviare armi a Kiev senza certezze sul loro utilizzo
Matteo Salvini questa volta l'ha detto chiaramente: la Lega non è più disposta a votare decreti per inviare armi a Kiev, senza avere la certezza che queste non verranno impiegate per attaccare la Russia sul suo territorio. "Se dovesse arrivare un altro decreto armi a favore dell'Ucraina, se non avessimo la certezza assoluta, totale, verificabile che queste armi non possano essere usate anche per bombardare e uccidere in territorio russo noi non voteremo più nessun decreto armi", ha detto intervenendo alla Stampa estera, in vista delle elezioni europee dell'8 e 9 giugno,
"Che certezza ho io che domani una bomba che do per difendersi non possa invece essere usato alla Macron per attaccare?". E ancora: "Se non ho questa rigorosa matematica certezza io non invio più nulla. E le parole di Meloni e Tajani mi sembrano assolutamente in sintonia con quello che ho detto: il no all'invio di militare in Ucraina e il no all'utilizzo di armi italiane per attaccare in Russia mi sembra che sia stato confermato da tutti i miei colleghi in Cdm. La narrazione che lo dice Salvini perchè amico di… cade. Lo dice la Costituzione italiana".
"Quando dico che non siamo più disponibili a inviare armi in Ucraina, lo dico perchè o la comunità internazionale mi garantisce che il pacchetto di armi italiane è usato solo per difendere un territorio invaso, o se io non ho questa certezza che neanche un proiettile o missile italiano sia usato per aggredire e attaccare, io non mando più neanche una fionda", ha aggiunto Salvini. Il leader della Lega già nei giorni scorsi aveva dato del "bombaorolo" all'Alto rappresentante Ue per gli Esteri Borrell, che ha aperto alla possibilità che Kiev colpisca la Russia anche nel suo territorio, con le armi fornite dai Paesi europei.
Oggi ha ribadito il concetto: "Il tema della necessità e dell'urgenza della pace c'è in tantissime famiglie. Io penso che tanti elettori andranno a votare, nonostante i 35 gradi e la spiaggia che attira, proprio per dire di no ai bombaroli e ai guerrafondai alla Macron". Il presidente francese nelle scorse settimane ha posto la questione di un possibile invio di truppe occidentali in Ucraina, ricevendo critiche da parte di Salvini. Il leader della Lega ieri infatti gli ha rivolto un attacco durissimo: "A Macron dico: vai tu in Ucraina a combattere, mettiti l'elmetto e non rompere le palle agli italiani".
Una delle fedelissime di Salvini, l'eurodeputata Susanna Ceccardi, in un"intervista a Fanpage.it, ha ribadito le posizioni del Carroccio sulla guerra in Ucraina: "La Lega, sia in Italia al Governo e in Parlamento, che in Europa al Parlamento Europeo, ha votato e sostenuto ogni provvedimento a favore dell’Ucraina e contro l’invasore russo, compreso l’invio di armi. Il nostro sostegno a Kiev non è mai venuto meno. È chiaro tuttavia che questo non può e non deve andare avanti all’infinito, gli sforzi e l’impegno di tutti, a cominciare dalle istituzioni europee, devono essere diretti verso la pace, affinché ai fucili e alle bombe si sostituisca la diplomazia".
Salvini ha sentito Trump
Il leader della Lega ha anche raccontato di aver parlato con Trump al telefono: "Sono se non l'unico tra i pochissimi che auspicano chiaramente una vittoria di Donald Trump e dei Repubblicani" alle presidenziali americane. Il contatto è avvenuto alla presenza dell’ex candidato alle primarie del Partito Repubblicano Vivek Ramaswamy.
"Ho espresso a Trump la mia vicinanza per le vicende giudiziarie, che agli italiani ricordano quelle di Berlusconi. Ho espresso pubblicamente la mia vicinanza, Trump mi ha ringraziato, ci siamo anche sentiti telofonicamente e l'ho ringraziato per i ringraziamenti", ha detto in conferenza stampa con la stampa estera. "Conto di avere a breve una missione negli Stati Uniti, in estate, per rinsaldare amicizia che è indispesnsabile, al di là dei colori politici, con la speranza che vinca Trump che non credo verrà fermato da queste vicende giudiziarie", ha aggiunto.