Salvini dice che i ristoratori che pagano i camerieri 600 euro al mese non sono sfruttatori
Pagare un cameriere 600 euro al mese? Non è sfruttamento. A parlare è Matteo Salvini, intervenuto nei giorni scorsi a Rainews24, dove ha parlato principalmente dei problemi del lavoro in Italia. Il segretario della Lega ha parlato del blocco dei licenziamenti e del fatto che molte aziende avrebbero grande difficoltà a trovare lavoratori. "Ci sono alcuni settori che non hanno problemi di licenziamento ma l'esatto contrario, cioè quello di non trovare manodopera – ha spiegato Salvini – La manifattura, l'industria, l'edilizia, da fine giugno possono tornare senza vincoli sul mercato ma è la mancanza di manodopera è il problema".
Il collegamento tra blocco dei licenziamenti e difficoltà delle aziende ad assumere non è che sia molto chiaro, anche se recentemente ne ha parlato l'Ufficio parlamentare di bilancio. Poi Salvini ha lanciato nuove (vecchie) proposte della Lega: "Chiediamo la reintroduzione dei voucher – ha tuonato – il lavoro a tempo, perché è meglio un lavoro a tempo che la disoccupazione". Poi si è lanciato sul tema di cui si è tanto discusso nei giorni scorsi: la questione dei giovani che rifiutano lavori sottopagati. "Va fatta anche una riflessione dopo un anno e mezzo di Covid sul significato e l'efficacia del reddito di cittadinanza – ha attaccato Salvini – perché molti imprenditori da Nord a Sud lamentano il fatto che si sentono dire troppi no da coloro ai quali propongono un posto di lavoro per la stagione estiva, perché la risposta è ‘mi conviene tenermi i 500 euro e stare a casa a guardare gli Europei di calcio'".
Salvini è sicuro che le aziende non hanno colpa, tanto che a domanda diretta della conduttrice ha risposto: "Ci sono dei contratti, non ci sono gli imprenditori sfruttatori". Secondo il leader della Lega "molto semplicemente se tu prendi 600 euro per stare a casa a guardare la televisione e ti offrono 600 euro per andare a fare il cameriere la soluzione la lascio intuire…". Insomma, il reddito di cittadinanza, tra l'altro approvato con i voti della Lega nel primo governo Conte, secondo Salvini va rivisto. Anche se in quest'ultimo anno ha salvato decine di migliaia di famiglie dalla povertà. "Parlo di revisione di un sistema che era stato creato per portare nuovo lavoro e invece in questo momento porta via lavoro", ha continuato il leader della Lega. Secondo la versione di Salvini, su questo tema "con Draghi e con le imprese, ma anche con la stragrande maggioranza dei sindacati c'è parità di vedute".