Salvini dice che con Orban è in totale sintonia su tutto
Matteo Salvini ha detto che con Viktor Orbán, primo ministro dell'Ungheria che negli anni è stato criticato da numerosi osservatori internazionali per aver indirizzato il suo Paese verso un regime di democrazia illiberale, c'è una "bella amicizia". I due si sono incontrati ieri al consiglio informale dei ministri dei Trasporti dell'Unione europea, che si è svolto a Budapest. In questi mesi è proprio l'Ungheria a presiedere il Consiglio dell'Unione europea, e finora lo ha fatto in un modo che ha suscitato diverse polemiche.
"Con Orbán abbiamo parlato di difesa dei confini, lì hanno le idee abbastanza chiare. Poi abbiamo parlato di business e di pace: è uno di quelli che parla di pace e non solo di guerra, armi e bombe. È una bella amicizia come abbiamo con tanti leader al mondo", ha detto il segretario della Lega. "Da ministro dei Trasporti conto di portare lavoro alle aziende italiane, [l'Ungheria] è un Paese che sta crescendo. Conto che l'amicizia tra Italia e Ungheria porti aziende italiane a lavorare in quel Paese, poi siamo in sintonia su tutto".
Salvini ha fatto queste dichiarazioni a margine della raccolta firme in sua solidarietà, in corso a Milano, legata al processo Open Arms. Il ministro ha anche ammesso di aver invitato Orbán al raduno leghista di Pontida, ma non è arrivata una risposta positiva: "Ho mandato l'invito, vedremo se accetterà".
Poi ha allargato il discorso alla guerra in Ucraina, su cui Orbán e la Lega condividono posizioni simili, scettiche o contrarie sull'aiuto a Kiev: "Il voto sulle armi contro la Russia" avvenuto al Parlamento europeo, ha affermato Salvini, "è sconcertante. Su questo il governo italiano è compatto. Armi difensive per l'Ucraina sì, armi per andare a colpire e uccidere in Russia avvicinandoci alla Terza guerra mondiale no. Io la guerra non la voglio lasciare ai miei figli". Salvini non ha ricordato, però, che in realtà la Lega ha votato insieme a FI e Fratelli d'Italia su questo punto, ma in modo diverso sulla risoluzione in generale. A chi glielo ha fatto notare ha risposto cambiando argomento: "Quando passa il fatto che si può andare ad attaccare in Russia, ci si avvicina alla guerra".
Rispondendo ai cronisti, il vicepremier leghista ha commentato anche il recente rapporto di Mario Draghi sul futuro dell'Europa, con l'ex capo del governo italiano che ha anche invitato l'Ue a fare più debito comune. Una pratica malvista dagli Stati più ‘rigorosi' dal punto di vista fiscale, e che invece avvantaggia quelli con un debito più alto, come l'Italia. Eppure, Salvini si è detto contrario: "Il debito comune, con l'Italia che cresce più di altri, mi sembra che vada a sistemare i debiti degli altri. È come il ‘bail-in' sulle banche: con i risparmi degli italiani vado a risolvere i problemi dei tedeschi e dei francesi. No grazie".
Infine, il ministro dei Trasporti ha parlato delle alluvioni in Emilia Romagna e della polemica politica che ne è nata: "A me interessa che si faccia tutto come si sta facendo. Sara' giusto andare a capire se tutti hanno fatto la loro parte. Di soldi ne sono stati mandati. Se qualcuno ha perso tempo e soldi, non ho gli elementi per dirlo".