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Salvini dice che bisogna punire Putin e metterlo in ginocchio

Il leader della Lega attacca Putin, che “è in torto marcio” e va “punito, fermato e messo in ginocchio”. Ma sulle sanzioni non cambia idea: “In ginocchio ora ci siamo noi”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Matteo Salvini si scaglia contro Vladimir Putin, ma sulle sanzioni non cambia idea. "Putin è in torto marcio – ha detto il leader della Lega questa mattina su Radio Capital – ha scatenato una guerra orrenda, ha invaso un Paese, ha riportato morte e distruzione nel continente europeo". E ancora più duro: "Bisogna punirlo, fermarlo, metterlo in ginocchio". Poi, però, Salvini è tornato sul tema sanzioni, che lo divide dal resto del centrodestra in questo momento: "Sono operative da sette mesi, in ginocchio ci siamo noi e non Putin e la guerra va avanti". La Russia nel frattempo "non sta mandando gas".

Sulla partita interna, Salvini ha precisato: "Mi interessa che il centrodestra vinca. La Lega farà parte di questa vittoria". Poi ha ammesso: "La mia ambizione è che il centrodestra vinca e che la Lega prenda un punto in più di tutti gli altri". Con Meloni nessuna divisione: "Con gli alleati abbiamo davanti cinque anni belli ma impegnativi – ha insistito – Abbiamo provenienze, origini, culture diverse. Un programma comune di quattro forze politiche diverse è uno sforzo per ridurre le distanze ed esaltare le vicinanze".  E ha rilanciato: "Non vedo l'ora che arrivi il 25 settembre, poi saremo giudicati con i fatti".

Tornando alle sanzioni, invece, ha detto che bisogna contestualmente proteggere "operai, imprese e artigiani". Perciò il governo "deve mettere subito sul tavolo almeno 30 miliardi per limitare gli aumenti delle bollette".

Sul video contro una donna rom pubblicato dal capogruppo della Lega a Firenze, Alessio Di Giulio, Salvini è stato chiaro: "È una sciocchezza – ha ammesso subito – I problemi si risolvono reintroducendo i decreti Sicurezza". Con i decreti approvati dal primo governo Conte e poi smontati – parzialmente – dal successivo Conte due, "le persone che vivono nella delinquenza, come purtroppo spesso fanno gli abitanti dei campi rom, dovranno trovarsi un altro lavoro".

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