Salvini: “Di Maio è un democristiano che parla come Cetto Laqualunque, non governerà mai”
L'avversario di Matteo Salvini è il segretario del Pd Matteo Renzi. In un'intervista concessa al quotidiano La Stampa, il leader del Carroccio è tornato a ribadire che alle prossime elezioni politiche del 4 marzo la sfida sarà tra lui e Matteo Renzi. "Il mio avversario? È Renzi" e nonostante Di Maio sia in testa ai sondaggi "credo che sui voti veri ci saranno delle sorprese. Di Maio è solo un democristiano, ormai parla come Cetto La Qualunque. Non mi stupisce che Grillo e Di Battista abbiano preso le distanze", ha spiegato Matteo Salvini, escludendo ogni ipotetica alleanza post voto con il Movimento 5 Stelle. "Io credo che non governeranno mai", ha proseguito il leader della Lega riferendosi ai grillini, aggiungendo: "Vittoria è avere i numeri per un governo di centrodestra che duri dieci anni".
Di centrodestra e basta?
«Spero che la Lega prenda un voto più di Forza Italia. In quel caso, il presidente del Consiglio sarò io».
E se prendesse un voto di più Forza Italia?
«Il premier sarebbe loro. Chi, però, non lo so».
A quali ministeri puntate?
«Direi Esteri, Giustizia e Pubblica Istruzione, un mondo sul quale dobbiamo recuperare. E le Politiche agricole. A Bruxelles stanno tentando di chiudere la nuova Pac prima delle elezioni italiane. Inaccettabile».
Per quanto riguarda il programma elettorale, Salvini snocciola alcuni punti. In relazione all'immigrazione, il leader della Lega ha intenzione di triplicare i rimpatri. E se i Paesi d'origine non volessero collaborare? "Il modo di intervenire c’è. Prendete la Tunisia. Abbiamo tolto il dazio sul loro olio. O collaborano sull’immigrazione o lo rimettiamo".
La legge Fornero va abolita come dice lei o riformata come dice Berlusconi?
«Va abolita. È nel programma del centrodestra, nero su bianco. O salta lei o salto io».
Però le coperture non ci sono.
«Si possono trovare».
E come?
«Liberando il mondo del lavoro. Meno regole assurde, meno limiti all’uso del contante, basta tagli e flat tax. Così riparte l’economia».
Volete rimettere i dazi. Per un Paese che esporta come l’Italia, un suicidio.
«I dazi europei ci sono già su 52 prodotti. Io voglio solo estenderli ad altri settori».
Quali?
«L’agroalimentare, il calzaturiero, il mobile. Il riso del Piemonte rischia di essere ucciso da quello coltivato in Cambogia dai bambini per un dollaro al giorno».