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Salvini critica le sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina: “Alimentano il conflitto”

Secondo il leader della Lega bisogna valutare le sanzioni contro la Russia di Putin: “Se uno strumento deve servire a fermare la guerra, e invece dai numeri pare che alimenti la guerra, conto che a Bruxelles qualcuno se ne renda conto”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La collocazione internazionale dell'Italia non si discute. Lo chiarisce subito, Matteo Salvini, arrivando al meeting di Rimini. Durante un breve punto stampa prima dell'evento, il leader della Lega conferma quanto scritto nel primo punto del programma di coalizione: "Il governo Lega-centrodestra farà quello che gli altri Paesi liberi, democratici e occidentali stanno facendo e faranno – sottolinea – Comunque vadano le elezioni la collocazione internazionale dell'Italia non si discute".

Poi, però, Salvini apre un fronte spinoso: "Sulle sanzioni guardiamo i numeri – spiega – le sanzioni teoricamente dovrebbero colpire il sanzionato e costringerlo a fermarsi". Ma "i numeri delle banche centrali ci dicono che nei primi sei mesi di quest'anno è successo l'esatto contrario". Secondo il leader della Lega si tratta del "primo esempio nella storia delle sanzioni in cui il sanzionato ci guadagna e quello che sanziona ci perde". E insiste: "Io chiedo semplicemente di valutare l'utilità di questo strumento, perché se funziona andiamo avanti, ma se funziona al contrario, rischiamo di andare avanti dieci anni. Se uno strumento deve servire a fermare la guerra, e invece dai numeri pare che alimenti la guerra, conto che a Bruxelles qualcuno se ne renda conto".

Dopo di lui interviene anche Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, che ha un'idea un po' diversa: "Noi manterremo tutti gli impegni presi con l'Europa per difendere la libertà e l'indipendenza dell'Ucraina – sottolinea immediatamente – È ovvio che le sanzioni inflitte alla Russia provocano delle ricadute soprattutto nei Paesi più esposti. Parliamo di Germania, Polonia e Italia. Noi abbiamo chiesto già da tempo che ci sia un altro Recovery per aiutare questi tre Paesi. Proprio perché alcune scelte giuste hanno dei costi, ma non possono soltanto alcuni Paesi pagare il prezzo più alto".

Sempre sulle sanzioni, però, poi aggiunge: "Per il momento non vanno eliminate, finché non si arriva a una conclusione della guerra. È chiaro che le sanzioni non devono essere eterne, ma bisogna far capire alla Federazione Russa che la violazione del diritto internazionale è qualcosa che provoca una reazione da parte della comunità internazionale".

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