Salvini contro Tria: “Non vuole la flat tax. Allora nel governo c’è un problema, o è lui o sono io”

"Se il ministro dell'Economia del mio governo dice che del taglio delle tasse non se ne parla, o il problema è lui o sono io". Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, torna all'attacco sulle tasse, dopo che già ieri aveva richiamato il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, per le sue dichiarazioni sulla prossima manovra economica. Tria aveva affermato che per il 2020 sarà necessario contenere fortemente il deficit, aggiungendo che "non c'è nessuna flat tax per tutto il mondo". Parole che non sono piaciute al vicepresidente del Consiglio Salvini: "Cosa faccio una manovra economica all'acqua di rose? L'Italia ha bisogno di uno shock fiscale forte".
Intervenendo questa mattina su Radio24, il leader leghista ha sottolineato nuovamente che la manovra economica dovrà essere "importante, ambiziosa e coraggiosa". Questo perché "l'Italia non merita di essere ultima perché ci sono regole studiate a tavolino per il vantaggio di Francia e Germania. La stessa Ue che dice a noi di osservare allo zero virgola le regole permette che da anni Francia e Germania le ignorino: non siamo di meno dagli altri", ha continuato. Le parole di Salvini seguono quelle del presidente della Commissione Bilancio alla Camera, il leghista Claudio Borghi, che ieri in serata aveva affermato: "Ho ascoltato un'interessante intervista del ministro Tria dove afferma di aver già deciso per il deficit 2020, di non aver intenzione di attuare i minibot e di aver già deciso come fare la flat tax. Tutto ciò è curioso perché sono argomenti attualmente in corso di discussione all’interno del nostro partito e non mi pare vi sia stato ad oggi un confronto approfondito su tutti questi temi". Borghi aveva anche detto: "Comunque le nostre sono idee e proposte e le idee spesso durano di più dei ministri o dei deputati", sottolineando come l'impegno per il taglio delle tasse fosse dovere di un ministro gialloverde, nel rispetto del contratto di governo. "Se non si è d'accordo nessuno obbliga a continuare a fare il ministro", aveva concluso.
Salvini è poi tornato a commentare le tensioni interne alla maggioranza, e ha detto: "Quanti governi ci sono? Uno, con due forze che su alcuni temi hanno idee diverse. Sulla flat tax la Lega è a favore, ma ho scoperto ieri che Tria e Conte hanno idee diverse". Il ministro continua quindi affermando di non sapere per quanto ancora riuscirà a "tenere tranquilli i parlamentari della Lega che chiedono di andare a elezioni". E si risponde: "Fino a quando le cose si fanno e se qualcuno la smette di insultare, attaccare e litigare quotidianamente".
Tav, Europa e inchieste
Il leader del Carroccio ha anche commentato un altro argomento di divisione nel governo, dichiarando: "Ci sono tante riforme che servono all'Italia, quella della giustizia o quella fiscale, ad esempio. Siamo testardi e leali, ma dobbiamo avere le idee chiare. La testardaggine sta pagando, è arrivato il sì alla Tav". Poi ancora, sull'Europa, riferendosi al discorso pronunciato ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha confermato la necessità di evitare l'isolamento, rimarcando: "Stiamo lavorando dal punto di vista della sicurezza: il modello italiano è un esempio, la metà dei ministri mi ha detto grazie perché difendere i confini italiani è difendere i confini europei". In ultima, sulle inchieste che stanno travolgendo il suo partito per il caso dei presunti fondi russi alla Lega, ha concluso: "Stiamo parlando di aria fritta, di una vicenda surreale su 3 milioni di tonnellate di petrolio, quanto l'Eni ne importa in Italia: siamo seri. Non abbiamo visto né chiesto rubli, euro, sesterzi o fiorini. Se qualcuno si diverte a occuparsi di cene, io ho cose più importanti di cui occuparmi".