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Guerra in Ucraina

Salvini contro Stoltenberg: “Togliere divieto a Kiev di colpire Russia? Non se ne parla nemmeno”

“Noi vogliamo la pace non l’anticamera della terza guerra mondiale. L’Italia non è in guerra con nessuno e se è stato giusto aiutare militarmente l’Ucraina, allo stesso tempo non se ne parla nemmeno di togliere il divieto di colpire obiettivi militari in Russia”: lo dice Matteo Salvini, commentando le parole del segretario della Nato.
A cura di Annalisa Girardi
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Fanno rumore le parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, secondo cui l'Ucraina dovrebbe essere libera di colpire la Russia con le armi fornite dagli alleati occidentali. Insomma, per vertice dell'Alleanza atlantica, dovrebbe saltare il divieto finora in vigore. Non è d'accordo Matteo Salvini. "L'Italia non è in guerra con nessuno e se è stato giusto aiutare militarmente l'Ucraina, allo stesso tempo non se ne parla nemmeno di togliere il divieto di colpire obiettivi militari in Russia", ha detto il segretario della Lega, sottolineando che il suo partito è contrario "a inviare anche un solo soldato a combattere in Ucraina".

E ancora: "Noi vogliamo la pace non l'anticamera della terza guerra mondiale". Per Salvini alle prossime elezioni europee – con il tema geopolitico che rimane al centro della campagna elettorale – "si tratta di fare una scelta tra il bombarolo Macron e chi invece, come noi, vuole la pace". Quindi il messaggio agli alleati: "Mi aspetto che chi governa con noi l'Italia, nei Comuni e nelle Regioni alla fine preferisca allearsi con la pacifista Le Pen e non con il guerrafondaio".

Sempre dal Carroccio, anche il capogruppo in Senato, Massimiliano Romeo, ha attaccato la Nato e alcune posizioni dell'Europa: "A Bruxelles parlano di vertice per la pace ma pensano alla guerra. Inebriati come sono dal furore bellicista rinnegano la stessa Costituzione Europea che nei suoi principi fondamentali si prefigge di promuovere la pace di fronte alle controversie internazionali", ha detto il senatore ad Affaritaliani, sostenendo che per l'Ucraina "la priorità è intensificare il lavoro diplomatico per arrivare ad una tregua, e chi non comprende questo ci sta portando verso una guerra nucleare e sempre più vicini al punto di non ritorno".

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