Salvini contro Scholz e Macron sulle armi in Ucraina ricorda che “l’Italia ripudia la guerra”
Il vicepremier Matteo Salvini è tornato ad attaccare i leader che si dichiarano a favore dell'utilizzo delle armi inviate all'esercito ucraino per colpire il territorio russo. Dopo aver attaccato il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e l'Alto rappresentante dell'Ue Josep Borrell, Salvini ha risposto alle ultime dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz.
"‘L’Italia ripudia la guerra‘, questo dice la nostra Costituzione. Lo tengano ben presente Macron e Scholz, Francia e Germania, che anche in queste ore, come troppo spesso accade, pretendono di decidere a nome di tutti gli europei cosa fare e non fare, anche a proposito della guerra – ha detto il leader del Carroccio in un video divulgato sui social – Quando dicono che le armi che abbiamo mandato all’Ucraina per difendersi possono essere usate per bombardare e uccidere in Russia dicono qualcosa di folle e spalancano le porte alla tragedia di una guerra planetaria. La Lega e il governo Italiano dicono ‘no' a qualsiasi ipotesi di guerra".
Le posizioni dei leader Nato
Nei giorni scorsi, infatti, Macron si era dettofavorevole all'utilizzo di armi inviate dai Paesi membri della Nato per colpire obiettivi militari in territorio russo: "Dovremmo permettere loro di neutralizzare i siti militari da cui vengono lanciati i missili – ha dichiarato il presidente francese – da cui l'Ucraina viene attaccata". Ha poi puntualizzato: "Non dovremmo permettere loro di toccare altri obiettivi in Russia, e ovviamente le strutture civili".
Il capo del governo tedesco si è detto d'accordo: "L'Ucraina ha tutte le possibilità di farlo, secondo il diritto internazionale – ha detto Scholz – Bisogna dire chiaramente che se l’Ucraina viene attaccata, può difendersi".
La Germania è stata tra i Paesi per ora più cauti nei confronti di questa scelta, non avendo ancora dato il via all'invio all'esercito ucraino di missili a lungo raggio. Al contrario, la Francia ha fornito missili la cui gittata consentirebbe di colpire la Russia. Tra i Paesi della Nato non Ue, anche Regno Unito e Stati Uniti hanno dato l'ok alla fornitura di questo tipo di armi.
"No ad armi italiane oltre il confine russo", la chiusura di Tajani
La posizione espressa da Salvini è stata sottoscritta anche dall'altro vicepresidente del Consiglio, il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Non manderemo neanche un soldato italiano a combattere in Ucraina perché non siamo in guerra con la Russia – ha spiegato il leader di Forza Italia – e non è previsto che il materiale inviato possa essere usato oltre il confine russo".
Un'idea condivisa anche da una parte delle opposizioni. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, ospite di Tagadà su La7, ha spiegato: "Ho visto le dichiarazioni di Macron, che era arrivato a dire che serviva un impegno delle truppe europee in Ucraina. Non siamo d'accordo perché siamo per evitare una escalation con un ingresso diretto dell'Ue nel conflitto – ha detto la leader dem – La nostra posizione è sempre stata lineare: sostenere l'Ucraina, Paese ingiustamente invaso dalla Russia di Putin, ma al contempo un ruolo diplomatico e politico dell'Ue per costruire un percorso che faccia cessare quel conflitto, che possa isolare veramente la Russia".
La posizione del Movimento 5 Stelle, aggressiva contro il ministro Guido Crosetto e contro il segreto di Stato posto sull'invio di armi, è stata ribadita in maniera simbolica dai deputati 5S oggi alla Camera: i parlamentari hanno indossato magliette con la scritta "pace" ed esposto cartelli che recitano lo slogan "basta armi".