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Salvini contro le zone 30 nelle città, ma nel 2022 con un decreto stanziò i fondi per potenziarle

Matteo Salvini critica l’iniziativa del Comune di Bologna, che ha istituito il limite di 30 km all’ora in gran parte della città. Ma nel 2022 lui stesso stanziò stanziò i fondi per aumentare le zone 30 nelle città, Bologna compresa.
A cura di Annalisa Cangemi
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Matteo Salvini ha annunciato una direttiva contro l'iniziativa del Comune di Bologna, che dallo scorso 16 gennaio ha dato il via a ‘Città 30', facendo scattare il limite di trenta chilometri all'ora in gran parte della città, e promuove un referendum per abolire la misura. Con la direttiva il Mit intende "chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani".

Il problema è che, come ha ricordato ieri anche il parlamentare di Avs e co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, il sindaco Lepore si è mosso proprio applicando una norma da lui stesso prevista, in un decreto firmato il 22 dicembre 2022, che stanziava appunto i fondi per aumentare le zone 30 nelle città, Bologna compresa. "Decreto pubblicato nella G.U. N.33 del 9/02/2023, con una spesa pari a 13,5 milioni di euro, in quel riparto a Bologna sono stati destinati 623.000 € – ha spiegato Bonelli – L’azione di Salvini, solo elettorale, mette in discussione una decisione da lui stesso voluta con un decreto che ha la sua firma: l’Italia merita un ministro del genere?".

Nella Gazzetta Ufficiale del 9 febbraio 2023 è stato infatti pubblicato un decreto del Mit, denominato ‘Piano di riparto delle risorse destinate alla progettazione ed alla realizzazione di interventi per il miglioramento della sicurezza stradale dei pedoni', che richiamandosi al Piano per la sicurezza stradale del governo precedente che ieri il Mit ha ritenuto superato, esorta le città a creare le zone 30. "L'azione di Salvini – dice Bonelli – è solo elettorale, mette in discussione una decisione da lui stesso voluta con un decreto che ha la sua firma: l'Italia merita un ministro del genere?".

"Ci pensano oggi i sindaci di centrodestra di Olbia e Treviso a chiudere l'assurda polemica sulle città 30, che adottano limiti di velocità per migliorare sicurezza stradale, mobilità e qualità dell'aria, rendendo così ancor più grottesco l'intervento del ministro Salvini", attacca la segretaria del Pd Elly Schlein.

"Bologna, come Olbia e Treviso, ha raccolto le preoccupazioni dei cittadini e seguito l'esempio innovativo di città come Amsterdam, Bruxelles, Londra e Barcellona, dove si respira meglio e si è ridotto drasticamente il numero di vittime per incidenti. Salvini smetta di minare l'autonomia dei sindaci, imponendo i limiti di velocità di tutta Italia dalla sua poltrona di ministro, e pensi piuttosto a trovare le risorse che mancano per il fondo nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, per rafforzare i servizi, prorogare il bonus abbonamenti e rinnovare il contratto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Come Partito Democratico continueremo a insistere, visto che il ministro non lo fa", ha aggiunto la leader dem.

La replica del Mit

"Il Mit ha erogato finanziamenti a comuni italiani, tra cui Bologna, per progetti legati alla sicurezza stradale: i fondi non erano vincolati alla realizzazione di sole zone 30, a dimostrazione della concreta e doverosa disponibilità a dialogare per plasmare città più vivibili indipendentemente dal colore politico", ha fatto sapere ieri sera in una nota il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

"L'auspicio del Ministro Matteo Salvini – come precisato più volte – è quello di trovare un equilibrio per evitare che certi provvedimenti sortiscano effetti indesiderati, ed è rinnovato il pieno sostegno a tutte le soluzioni per proteggere aree cittadine particolarmente sensibili, come i centri storici o nelle vicinanze di scuole o asili, senza vessare gli utenti della strada che si spostano anche per lavoro".

"La migliore risposta alle polemiche, come sempre, sono i fatti: Salvini è stato il promotore delle nuove norme in materia di Sicurezza Stradale dopo decenni di attesa. Sorprende che gli stessi partiti che oggi lo accusano di scarsa attenzione non abbiano mai messo mano al dossier, nonostante molti anni di governo", ha detto ancora il Mit. "Da parte di Salvini è rinnovata la massima disponibilità al dialogo, alla ricerca di soluzioni di buonsenso, con un altro auspicio: nessuno ha mai messo in dubbio l'attività dei sindaci, ma ci si augura che la strumentale difesa dell'indipendenza dei primi cittadini fatta dalle opposizioni parlamentari si possa tradurre in un ampio appoggio alla riforma dell'Autonomia".

La risposta del sindaco Lepore al ministro

"Sono abituato ai video che fa Salvini nei confronti di Bologna perché è in campagna elettorale permanente. Non c'è nessuno scontro da parte mia. Il progetto della città 30 è stato firmato da Salvini. C'è una firma sul decreto che finanzia questo progetto che è stato portato avanti seguendo le linee guida del ministero", ha confermato il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ospite a Radio Capital.

"Io credo che invece che boicottare questa misura, il ministro dovrebbe sostenere le città come la nostra. Dobbiamo dialogare per salvare vite e migliorare la città, l'obiettivo è questo e non fare campagna elettorale", ha proseguito il primo cittadino di Bologna.

Lepore si è detto poi disponibile a incontrare il ministro: "Penso che la cosa migliore sia vedersi con il governo. Se arriverà una direttiva contro le città 30, questa direttiva deve basarsi su fatti reali. Salvini parla di cose che a Bologna non ci sono. Ha parlato di strade messe a caso a 30 km/h. Ma non è così, perché abbiamo usato i criteri del ministero. Se arriverà una direttiva che riguarda questi aspetti, non sarà una direttiva fatta ad hoc su Bologna ma complicherà la vita di tutte le città italiane. Credo che il ministro alla fine capirà che questa non è una direttiva attuabile".

Lepore ha provato poi a rassicurare i cittadini, dopo che sono scattate le prime multe: "Servono settimane prima di avere dati reali sulla zona 30. Sono state diffuse anche informazioni sbagliate, solo ora i cittadini iniziano a capire come funziona. I cittadini nel percorso strada lavoro incontrano poche strade con il limite dei 30 km/h. E come si vedrà nella pratica non ci saranno ritardi. Ma siamo disponibili a migliorare il provvedimento. Tra le false notizie molte riguardano le multe. Sulle strade ai 30 non ci sono autovelox, non ci sono pattuglie. Le pattuglie sono posizionate solo in sei strade della città, ben segnalate. Sei pattuglie in strade sensibili, dove ci sono scuole e ospedali. Abbiamo fatto in media 4 o 5 multe al giorno di 29 euro. Di questo stiamo parlando".

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