Salvini contro gli scioperi: “Se necessario interverrò, sono microrivendicazioni pretesuose”
"Bisogna usare il buon senso, lasciare a piedi cittadini nel pieno boom di luglio sarebbe inaccettabile". A prendersela con i lavoratori in sciopero è Matteo Salvini. Precisamente con il personale di Trenitalia e Italo, che ha annunciato lo stop del settore ferroviario per il 13 e il 14 luglio, mentre il 15 sarà la volta di quello aereo. Ma il ministro dei Trasporti dice di essere pronto a intervenire sulle imminenti mobilitazioni. Il diritto allo sciopero, vale la pena ricordarlo, è garantito dall'articolo 40 della Costituzione. Salvini incontrerà domani i sindacati e afferma di essere pronto a "fare di tutto per trovare una soluzione".
E ancora: "Entro stasera prenderò una decisione, non nego alcuna possibilità di intervento diretto da parte del ministero. Non ci sto dormendo la notte, sto lavorando perché tutti usino buon senso e le parti si mettano intorno a un tavolo"
Salvini ha quindi ribadito: "Bisogna usare il buon senso, che non si può fare per decreto e sto pensando agli scioperi dei treni di giovedì e degli aeroporti di sabato. Mi auguro che un momento di ripresa dopo il Covid come questo non venga danneggiato da microrivendicazioni che sono per lo più pretestuose".
Gli scioperi di questa settimana riguardano il settore dei trasporti, il 13 e il 14 luglio quello ferroviario e il 15 quello aereo. Per quanto riguarda il primo hanno deciso di aderire alla mobilitazione diverse sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal. Che hanno chiesto "un adeguato piano di assunzioni, una mitigazione dei carichi di lavoro nella programmazione dei turni degli equipaggi, favorendo la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della vita privata, il rilancio del settore manutenzione e ridare centralità alla rete vendita e assistenza ai passeggeri e investimenti tecnologici, crescita professionale e percorsi formativi per tutto il personale degli uffici".
Invece, per il settore aereo, si lamenta un mancato rinnovo del contratto nazionale scaduto ormai da sette anni. A incrociare le braccia sarà il personale di terra degli aeroporti, servizi di handling e check-in, ma anche i piloti di Malta Air, che opera i voli di Ryanair, e i piloti e gli assistenti di volo di Vueling.