Salvini citerà in giudizio l’Austria davanti alla Corte Ue per i divieti al Brennero
Si va verso una procedura d'infrazione nei confronti dell'Austria, per via dei divieti al Brennero. A chiederla a gran voce con una nota ufficiale è il ministero dei Trasporti, che ha fatto sapere che la decisione "è maturata oggi, al termine del Consiglio in Lussemburgo". L'Italia "ha esposto tutte le sue ragioni, sostenuta con forza dalla Germania e poi da altri Paesi come Repubblica Ceca, Lituania, Romania, Olanda, Bulgaria". A rappresentare l'Italia c'era ovviamente Matteo Salvini: "Il Consiglio prenda atto della insostenibilità economica e ambientale della situazione al Brennero e invitiamo la Commissione a intervenire come custode dei Trattati per ripristinare il diritto alla piena libertà di circolazione per tutti i cittadini europei", ha detto questa mattina il ministro dei Trasporti, prima dell'incontro.
Dopo un passaggio in Consiglio dei ministri, Salvini ha intenzione di attivare l'articolo 259 del Tfue, che recita:
Ciascuno degli Stati membri può adire la Corte di giustizia dell'Unione europea quando reputi che un altro Stato membro ha mancato a uno degli obblighi a lui incombenti in virtù dei trattati. Uno Stato membro, prima di proporre contro un altro Stato membro un ricorso fondato su una pretesa violazione degli obblighi che a quest'ultimo incombono in virtù dei trattati, deve rivolgersi alla Commissione. La Commissione emette un parere motivato dopo che gli Stati interessati siano posti in condizione di presentare in contraddittorio le loro osservazioni scritte e orali. Qualora la Commissione non abbia formulato il parere nel termine di tre mesi dalla domanda, la mancanza del parere non osta alla facoltà di ricorso alla Corte.
"O la libera circolazione di uomini e merci vale per tutti oppure i Trattati per qualcuno valgono un po' di meno – ha sottolineato Salvini – il corridoio del Brennero non appartiene solo all'Austria, all'Italia o alla Germania, ma è essenziale per l'intera Europa". E ancora: "Abbiamo delle norme scelte unilateralmente dall'Austria che creano decine e decine di chilometri di code inquinanti, mi sembra evidente che la situazione del Brennero è insostenibile – ha detto il ministro durante la riunione in Lussemburgo – Tutti noi intorno al tavolo, a prescindere dalle idee politiche, abbiamo a cuore l'ambiente e crediamo nella lotta all'inquinamento. Crediamo anche però nel rispetto delle norme europee".
Dall'Ue viene confermato l'appoggio alla linea italiana, con la commissaria europea per i Trasporti, Adina Valean, che ha parlato di "misure che non sono utili, positive e sostenibili". L'Austria si è detta pronta a sedersi a un tavolo per trovare una "soluzione costruttiva". Ma poi la ministra dei Trasporti austriaca, Leonore Gewessler, ha attaccato: "La libertà di circolazione è garantita dai Trattati, ma non comporta l'obbligo di trasportare le merci su gomma: abbiamo delle capacità su rotaia, siete pregati di utilizzarle".