Salvini: “Ci sono magistrati con simpatie politiche, contro di me decisione politica”
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, torna sulla polemica con la magistratura dopo la notizia dell’indagine a suo carico per sequestro di persona aggravato in seguito al caso della nave Diciotti. Da una parte Salvini assicura che il suo passo indietro – del giorno successivo – non è arrivato in seguito a una telefonata di Luigi Di Maio: “No, non ho ricevuto nessuna telefonata. Ho tanti difetti, ma decido con la mia testa”, afferma a Rtl 102.5 il ministro dell’Interno. E poi assicura di non aver “fatto né un attacco alla magistratura il giorno prima, né una retromarcia il giorno dopo. Mi sono semplicemente detto sorpreso che una procura siciliana, con tutti i problemi di mafia che ci sono in Sicilia, stia dedicando settimane di tempo a indagare me, ministro dell’Interno, che ho fatto quello che ho sempre detto che avrei fatto e cioè bloccare le navi”. Secondo Salvini, quindi, “è una decisione politica”.
Ma Salvini non risparmia un attacco alla magistratura politicizzata: “Per carità di Dio, non ce l’ho con i magistrati, come non ce l’ho con i dentisti o i tassisti. Se un tassista ti frega, non vuole dire che tutti ti fregano. Ma che ci sia qualche magistrato con chiare ed evidenti simpatie politiche non svelo il mistero di Fatima”. E l’attacco viene replicato, in forma diversa, su Twitter. In particolare, il vicepresidente del Consiglio se la prende con Magistratura Democratica, che “sposa la campagna pro-immigrazione insieme, tra gli altri, a: Ong, Arci, Potere al Popolo, Rifondazione comunista e coop varie (compresa la Baobab Experience dove si erano rifugiati gli sbarcati della Diciotti). Poi quello accusato di ledere l’autonomia dei magistrati sono io”. Salvini torna poi a difendersi: “Io posso essere criticato su tante cose, ma che sia un delinquente e un sequestratore penso possa far ridere”.
Sui rimpatri ammette: ‘Ci vorranno 80 anni'
Il ministro dell’Interno annuncia anche un viaggio in Tunisia “entro settembre: da lì ne sono arrivati più di 4mila e non c’è guerra, carestia, peste e non si capisce perché”. “Entro autunno stiamo lavorando per fare gli accordi di espulsione e rimpatrio volontario assistito con tutti i Paesi. Per ora l’unico che funziona è con la Tunisia, ne rimpatriamo 80 a settimana ma anche se ne espelliamo 100 ci mettiamo 80 anni”, conclude Salvini ammettendo che i rimpatri, di questo passo, sono difficilmente realizzabili.