Salvini chiede unità al centrodestra: “Gruppo unico in Parlamento con Lega, Fdi e Fi”
Dopo il voto del centrodestra con la maggioranza sullo scostamento di bilancio, Matteo Salvini prova a rivendicare l’unità dei partiti che compongono la coalizione. E propone di formare una federazione – formata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia – e di istituire un gruppo parlamentare unico del centrodestra. In un’intervista al Corriere della Sera, Salvini spiega la sua idea: “Lei pensi cosa sarebbe avere un gruppone di 250 deputati e 150 senatori. Chiaro che la nostra forza e peso sarebbero diversi. Uniti si vince e lo vediamo anche nei comuni e nelle regioni. Un gruppo unico sarebbe una bella risposta anche a Pd e 5 Stelle e ai loro tentativi di dividerci. Poi, è chiaro che ogni gruppo ha i suoi presidenti e vicepresidenti, le sue dinamiche… Ma io sono ambizioso, se ci uniamo saremo più forti”.
Secondo Salvini il Pd sta tentando di “scegliersi un pezzo dell’opposizione con cui lavorare. Ma il centrodestra non è a disposizione di nessuno, siamo maggioranza nel paese e governiamo 14 regioni su 20. Si rasserenino tutti, io sono contento perché bado alla sostanza. Se il centrodestra fosse andato in ordine sparso non avrebbe incassato alcun successo”. E ancora al Pd si rivolge il leader della Lega: “Al voto di ieri siamo arrivati tutti insieme. E dico ai dem che dovrebbero mettersi l’anima in pace”.
Il riferimento è all’elezione del prossimo capo dello Stato: “Sull’elezione del presidente della Repubblica. Sanno tutti che il Pd vuole arrivare al 2022 per condizionare l’elezione del capo dello Stato. Ma il centrodestra con le sue regioni rappresenta il 46% dei voti, siamo assolutamente decisivi. Gli aspiranti successori dell’attuale presidente nel Pd sono venti, si mettano l’anima in pace. Quello che mi scandalizza è che Renzi e Zingaretti parlino del Quirinale come fosse una cosa loro. È anche una mancanza di rispetto nei confronti di Mattarella”.
Salvini racconta anche cos’è successo la notte prima del voto in Parlamento sullo scostamento di bilancio: “Ho dormito pochissimo. Sarò stato al telefono con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni circa una ventina di volte. Ma devo dire che sono state energie ben spese, al di là dei protagonismi dei singoli, abbiamo non dico costretto ma almeno convinto il governo a mettere nero su bianco che le risorse finiscono alle partite Iva e all’economia e non ai monopattini”.
Poi l’ex ministro dell’Interno parla anche della riforma dei decreti Sicurezza, in discussione in queste ore a Montecitorio: “Io li chiamo i decreti clandestini e su quelli faremo le barricate. A lei pare normale che il 28 novembre, con il Covid e i problemi che sappiamo, la Camera sia convocata per otto ore su questi decreti? Io manderò la discussione in diretta sui miei social, mi pare una cosa da matti. I decreti hanno anche il requisito dell’urgenza. Chiedo anche al presidente Mattarella quale sia l’urgenza di quei decreti”. Ultimo commento sul suo incontro con i vertici di Amazon: “Io ho rappresentato la necessità di più Italia sulla piattaforma. Oggi ci sono 14 mila aziende su Amazon, io vorrei che ce ne fossero di più, magari anche le piccole. La società oggi prende dal 5 al 14%. Siamo molto vicini a strappare uno sconto per chi vende e per chi compra italiano, penso di riuscire a portare a casa questa opportunità, ovviamente all’interno delle regole comuni”.