Salvini chiede all’Ue di ripensarci sull’incarico a Di Maio: “Ci sono curriculum migliori”
Alleati, colleghi, vicepresidenti del Consiglio, poi avversari e di nuovo alleati con Draghi. Matteo Salvini e Luigi Di Maio, negli ultimi cinque anni, sono stati tutto e il contrario di tutto. Ora l'ultimo episodio della loro storia fatta di alleanze, accordi e rotture. Il leader della Lega non ha preso bene la decisione dell'Alto Rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, di indicare proprio l'ex ministro degli Esteri italiano come inviato speciale dell'Unione europea nel Golfo Persico. Se n'era parlato a lungo nei mesi scorsi, con Di Maio rimasto sempre in silenzio. Ieri Borrell ha ufficializzato la sua decisione, e la reazione più dura è arrivata proprio dalla Lega.
"Con tutti i diplomatici di carriera che hanno fatto tanto in Italia e in Europa mandare a mediare il signor Di Maio Luigi è curioso – ha detto Salvini questa mattina, a margine di un sopralluogo su un cantiere per il potenziamento della A1 – Non è l'unica iniziativa curiosa da parte delle istituzioni europee che sono più ideologiche che pragmatiche". E ha attaccato la Commissione europea: "Penso alle direttive case green, auto green, carni sintetiche, formaggi finti, vini farlocchi". Tornando a Di Maio: "Conto che ci ripensino perché in Italia e in Europa ci sono mediatori con curriculum assolutamente superiori rispetto al pur rispettabile ex ministro degli Esteri". E ha chiosato: "Non è una questione personale".
Salvini ne ha approfittato anche per dichiarare sull'altra grande questione del giorno: il 25 aprile, su cui sono scoppiate le solite polemiche. "Sarebbe ora che alcune date importanti come il 25 aprile e l'1 maggio unissero e non fossero motivo di polemica, divisione – ha detto il leader della Lega – Farò un 25 aprile in famiglia, di memoria, di festa e di lavoro, perché anche domani avrò degli incontri nei territori".