Salvini: “Bossi ha limitato l’azione politica della Lega al Nord, noi dobbiamo guardare al Sud”
Sembra non avere fine la querelle tra Matteo Salvini e Umberto Bossi. Dopo le dichiarazioni del fondatore della Lega Nord, che durante Pontida ha di fatto sottolineato come sia ormai arrivato il momento di abbandonare la propria creatura, posizione peraltro già più volte annunciata nel corso degli ultimi mesi, il battibecco tra Salvini e il Senatùr non accenna a sopirsi. Dai microfoni di Radio 24, infatti, questa mattina il segretario del Carroccio è tornato a replicare alle dichiarazioni di Umberto Bossi, sottolineando la propria posizione: Bossi per troppo tempo ha limitato l'azione politica della Lega Nord, il movimento ha invece bisogno di allargare la propria influenza oltre i confini padani. "Se Bossi andrà via? Certo che mi dispiace, però evidentemente qualche errore in passato è stato commesso e limitare la propria azione politica alla mia Milano, a Verona o a Cuneo non ha senso. L'Italia dà una risposta se rilancia le infrastrutture del Sud, i porti del Sud. E le aziende del Sud non possono competere con il resto del mondo se per trasportare le loro merci pagano il doppio, se l'energia la pagano il doppio. Io cosa dico? Sono leader della Lega e me ne frego di quello che succede in Abruzzo o in Puglia? Ma dai, siamo seri".
Nel corso dell'intervista, Salvini ha anche attaccato il segretario del Pd, Matteo Renzi, dichiarando che l'ex presidente del Consiglio sarebbe "un malato di protagonismo la cui parabola è finita. Quando Renzi è toccato (dalle vicende giudiziarie, ndr), è un golpe, quando toccano gli altri hanno ragione i magistrati. Io non cambio idea ogni quarto d'ora, quindi no, fortunatamente è pieno di giudici e magistrati che fanno bene il loro lavoro e rischiano la vita e dunque non condivido il giudizio di Renzi che, in relazione all'inchiesta Consip, si sia trattato di un golpe da parte di pezzi di Stato segreto".