“Salvini bimbominkia”: le chat in cui FdI e Meloni insultavano la Lega
![Immagine](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2025/02/Matteo-Salvini-e-Giorgia-Meloni-1200x675.jpg)
"Un cialtrone", "un bimbominkia", "ridicolo". Sono alcune delle parole riservate a Matteo Salvini, che emergono delle chat di Fratelli d'Italia e a cui partecipano i big del partito, tra cui la stessa premier Giorgia Meloni.
A rivelarlo è il Fatto quotidiano che ha pubblicato alcuni stralci delle conversazioni contenute nel nuovo libro di Giacomo Salvini, "Fratelli di chat, storia segreta del partito di Giorgia Meloni", che uscirà domani. Le chat in questione risalgono a un periodo compreso tra il 2018, quando FdI era all'opposizione e il governo era presieduto da Giuseppe Conte, e il 2024.
Salvini è "cialtrone" e "ridicolo", scrivevano Crosetto e Lollobrigida
Dai messaggi emerge chiaramente come prima si salire a Palazzo Chigi, i rapporti con l'attuale alleato leghista, fossero tutt'altro che distesi. Nel dicembre 2018, durante le discussioni sulla legge di bilancio dell'allora governo giallo-verde, l'aumento delle accise in Liguria diventa un pretesto per "aggredire pesantemente" il Carroccio, sosteneva al tempo Francesco Lollobrigida. "Comunque sulla cosa delle accise Salvini dovrebbe andare a nascondersi", scriveva addirittura Meloni, che non molti anni dopo una volta al governo, sarà costretta a ricredersi (come dimostra la recente decisione di aumentare le accise sul gasolio).
L'attuale vicepremier diventa bersaglio di scherno anche quando, in qualità di ministro dell'Interno (tra il 2018 e il 2019), indossa la divisa della polizia. "Un atto da cialtrone superficiale", commentava Crosetto. "Troppo ridicolo", ribatteva Lollobrigida.
Altri attacchi arrivano nel 2020 all'indomani delle presunte dichiarazioni di Salvini su Meloni – "Rischia la sindrome di Fini" – riportate nei retroscena dei giornali. "Che vergogna", rispondeva infastidita la leader. "Secondo me il messaggio che va fatto passare, che è la verità, è che la Lega è un partito che non mantiene la parola data. Hai voglia a fare il partito di destra se non hai onore", rincarava.
Fazzolari nel 2018: "Il ministro bimbominkia colpisce ancora"
Ma le parole più dure sono quelle dell'attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari. "Il ministro bimbominkia colpisce ancora", scriveva nel 2018 dopo il caos diplomatico con il Libano, causato dalle dichiarazioni di Salvini che aveva definito i membri di Hezbollah "terroristi islamici". E poi sul caso Metropol, relativo all'inchiesta (poi archiviata) sui presunti fondi russi alla Lega, Fazzolari commentava: "Diciamo che la tecnica della felpa ‘Russia' a Mosca e ‘Usa' a Washington non è molto gradita da quei burberi dei russi e magari stanno lanciando qualche messaggio a Salvini: ‘Occhio a tradire gli amici dopo aver fatto il cosacco che qualche bella informazione da dare ce la abbiamo'".
E sempre sui rapporti con il Cremlino: "La Lega e Salvini sono andati a Mosca a fare i cosacchi padani e a promettere ai russi amore eterno. Noi abbiamo sempre mantenuto la nostra storica posizione di: ‘siamo i patrioti italiani, non siamo filo niente e nessuno, né filo Putin, né filo americani'. C’è una bella differenza. Il voltafaccia di Salvini, prima fan di Putin e poi cowboy fedele degli Usa, magari non ha ripercussioni elettorali in Italia, ma certamente ne ha a livello internazionale". A cui si aggiungono i messaggi di Meloni: "In politica estera siamo liberi di guardiamo sempre all’interesse italiano. Ben altra cosa è appecoronarsi alla Russia, che è esattamente come fare i servi degli americani. Ancora peggio passare da una tifoseria all’altra come ha fatto Salvini", scriveva.
La profezia di Crosetto sui dossier: "Arriverà l'assalto dei Pm"
Ci sono poi le chat in cui, poco prima delle elezioni del 2022, il co-fondatore di Fratelli d'Italia alimenta il complotto su un attacco da parte della magistratura. "Hanno decine di dossier. Così sono esplicito. Perché altrimenti fate finta di non leggere. E non pensate occorra la mafia per sputtanare le persone. Con il reato di traffico di influenze (applaudito anche da alcuni nostri) abbiamo lasciato la possibilità di indagare chiunque faccia politica o chiunque faccia qualcosa", scriveva Crosetto nel 2021 a proposito dell'inchiesta di Fanpage Lobby Nera. Per poi aggiungere nel gennaio 2022: "Gli unici ‘antisistema’ vanno eliminati, espulsi, uccisi, eliminati. Senza pietà. Come solo la sx[sinistra, ndr] dc sa fare. I fronti saranno molti. Intanto da oggi l’ordine di scuderia al braccio armato giudiziario. Poi fascismo &c. (…)". E infine le cospirazioni su un assalto dei pm ritornano anche durante la campagna elettorale. "Nei prossimi 40 giorni faranno di tutto. Anche perché stanno aspettando la cavalleria che è ancora in vacanza: la magistratura", diceva Crosetto nell'estate del 2022.