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Salvini attacca Letta: “È ossessionato da me, l’ho visto una sola volta e mi basta”

Il leader della Lega, Matteo Salvini, va all’attacco del segretario del Pd, Enrico Letta: “È ossessionato da me. Devo dire che mi ha deluso: questi anni a Parigi gli hanno fatto male, pensavo meglio. È un radical chic, figlio dei salotti. Contento lui”. “L’ho visto una sola volta e mi basta”, aggiunge.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il leader della Lega, Matteo Salvini, punge Enrico Letta, segretario del Pd. “È ossessionato da me – afferma il segretario del Carroccio – Devo dire che mi ha deluso: questi anni a Parigi gli hanno fatto male, pensavo meglio. È un radical chic, figlio dei salotti. Contento lui”. Salvini parla di Letta in un colloquio con il Foglio e prosegue: “Gli piacerebbe che noi uscissimo dal governo: se lo scorda. Adesso vediamo che succederà. Di sicuro noi stiamo dentro e stiamo bene”. Salvini, inoltre, parla anche dell’ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti: “Lo conosco, e con lui mi sono confrontato diverse volte, il nuovo segretario del Pd l'ho visto una volta sola e mi basta”.

Il leader della Lega torna quindi a parlare del segretario del Pd, con parole di certo non positive nei suoi confronti: “Non do giudizi, fate voi. Dico solo: contento lui”. Nelle scorse ore Letta ha lanciato la proposta di una tassa di successione per dare una sorte di dote ai 18enni, idea non condivisa da Salvini: “È una fregatura, siamo contrari, come Lega diremo sempre di no a una roba simile. Magari anche il premier Draghi la pensa come noi”. Lo stesso Letta, in un'intervista al magazine Sette del Corriere della Sera, si dice pronto a concedere anche qualcosa a Salvini in cambio dell'approvazione della dote ai 18enni: "Per la dote ai diciottenni sarei disposto a venire a patti anche sulla legge elettorale. Il mio sogno è trattenere i ragazzi italiani in Italia, senza però farli restare in casa con mamma e papà fino a trent'anni. Il problema principale del nostro Paese è che non fa più figli. Ci vuole una dote per i giovani, finanziata con una parte dei proventi della tassa di successione, e un accesso ai mutui-abitazione anche per chi non ha genitori in grado di fornire garanzie".

C’è poi la partita del Copasir, che ha visto una importante svolta nella decisione del presidente Raffaele Volpi, esponente della Lega, di dimettersi. Salvini rivela di aver telefonato a Volpi e di avergli detto: "Sai che c’è? Dimettiamoci, basta alibi, non siamo attaccati alle poltrone”. Infine un passaggio anche sui candidati del centrodestra alle prossime elezioni amministrative, da Roma a Milano: “Sicuramente scapperà fuori il miglior nome possibile”, garantisce.

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