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Covid 19

Salvini attacca Conte: “In 8 mesi non avete fatto nulla per evitare questo scempio”

Il leader della Lega durissimo durante le dichiarazioni di voto al Senato, dopo l’informativa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Nessuno sa nulla, ho chiamato i governatori e ancora non conosciamo i contenuti del Dpcm. Questa non è condivisione, cosa avete fatto in questi otto mesi per evitare questo scempio?”
A cura di Redazione
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È durissimo il commento del leader della Lega Matteo Salvini nei confronti della gestione dell'emergenza Covid-19 da parte del governo guidato da Giuseppe Conte. L'ex vicepresidente del Consiglio è intervenuto in dichiarazione di voto nel corso della discussione sull'informativa del capo del Governo in merito ai nuovi provvedimenti per il contrasto alla pandemia, che verranno messi nero su bianco con un Dpcm che in queste ore è oggetto di discussione con i Presidenti di Regione. La polemica del senatore leghista parte proprio dal contenuto del Dpcm, ancora in larga parte oscuro: "Ho chiamato alcuni governatori di Regione. Qui si parla di condivisione, ascolto e collaborazione ma siamo alle 21 di lunedì 2 novembre e nessuno sa niente su cosa succederà domani e di cosa accadrà mercoledì (quando potrebbe entrare in vigore il Dpcm, ndr)".

Poi l'affondo: "Tra poco magari saranno chiuse intere città e regioni, ma nessuno sa niente perché lei non si è degnato di dire niente a nessuno, né ai governatori né in Parlamento. […] Io ora vi domanda, voi cosa avete fatto in questi otto mesi per evitare questo scempio?". Poi quello che ormai è un classico della comunicazione della destra: "Questo è un governo che si appresta a chiudere città e territori, ma allora perché non chiudere i porti allo sbarco di migliaia di clandestini? Non è difficile, lo abbiamo fatto e lo ha fatto anche lei signor Presidente…  Anche se poi ha mandato a processo solo me".

La Lega, aggiunge Salvini, presenterà domani le proprie proposte, tra cui quella di riservare agli anziani "degli orari durante il giorno per quando devono fare la spesa, i tamponi, i controlli sanitari o l'uso dei mezzi pubblici". "Il nostro", continua, "non è un confinamento, non è isolare gli uomini e le donne over 70 del nostro Paese, nemmeno di chiuderli in casa o ignorarli", quanto piuttosto di proteggerli ed evitare che siano colpiti dal virus.

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