Salvini davanti ai Patrioti Ue rincorre Trump e Musk: “Ci chiamavano fascisti, siamo destinati a governare”

A Madrid, sul palco dei leader dell’estrema destra del gruppo europeo dei Patrioti, Matteo Salvini ha detto che bisogna puntare a governare: “Ci hanno chiamato nazisti, fascisti, razzisti ma avevamo ragione”. Ha attaccato l’Ue, l’Oms e la Corte penale internazionale, e ha detto: “Il burqa non è Europa, il gender non è Europa, il terrore islamico non è Europa”.
A cura di Luca Pons
21 CONDIVISIONI
Immagine

Matteo Salvini ha preso la parola sul palco dell'evento Cumbre Madrid, che ha richiamato nella capitale spagnola i leader di tutti i partiti di destra ed estrema destra iscritti al gruppo dei Patrioti al Parlamento europeo. Insieme a lui, tra gli altri, Santiago Abascal di Vox, Marine Le Pen di Rassemblement National, il premier ungherese Viktor Orban. Salvini ha esordito con alcune parole in spagnolo, ricordando il processo Open Arms in cui è stato assolto – e ha rivolto un saluto proprio ad Abascal, che forse avrà ricordato i numerosi interventi in spagnolo (più sciolti, va detto) di Giorgia Meloni agli eventi di Vox negli anni. Proprio con la nascita dei Patrioti, Vox ha scelto di abbandonare i Conservatori guidati da Meloni e entrare nel nuovo gruppo, schierato ancora più a destra.

Il "nuovo modello di Europa" dei Patrioti guarda a Musk e Trump

"Il mondo sta cambiando rapidamente e va nella direzione che molti di noi, nel 2014, avevamo tracciato", ha iniziato Salvini quando ha ripreso a parlare in italiano. "L’Europa, vittima dell’incompetenza di chi l’ha governata negli ultimi anni, affronta molte difficoltà". Con questa premessa, il leader della Lega ha tracciato l'orizzonte dei Patrioti per il futuro dell'Ue: "Un nuovo modello di Europa, un patto tra nazioni libere, che decidono su poche cose importanti, nel rispetto della propria sovranità".

Salvini non ha mancato di chiarire chi è il suo punto di riferimento: "Questo cambiamento guarda agli Stati Uniti", dove Donald Trump "ha lanciato il cambiamento", e le politiche che ha promosso "devono essere i capisaldi della nostra rivoluzione europea". Poco dopo ha aggiunto che i Popolari, il partito europeo di centrodestra, devono "decidere tra il passato di Soros e il futuro di Elon Musk: noi abbiamo scelto". E ha indicato anche chi sono i nemici: "È il momento di smettere di finanziare organizzazioni sovranazionali come l’Oms, che difendono le multinazionali e non i cittadini. È ora di mettere in discussione realtà come la Corte penale internazionale, che mettono sullo stesso piano i terroristi islamici di Hamas e un premier democraticamente eletto come Bibi Netanyahu".

"Burqa e gender non sono Europa"

Salvini ha insistito con gli slogan: "Ci hanno dato dei fascisti, dei nazisti, dei razzisti, hanno cambiato le regole del gioco per cancellarci, ma siamo ancora qua più forti che mai. Siamo rimasti saldi, hanno dovuto darci ragione su tutto: immigrazione, sicurezza, libertà di parola, green deal e propaganda woke". E ancora: "L’Europa non è la gabbia che hanno costruito a Bruxelles. L’Europa è libertà. Il burqa non è Europa, il gender non è Europa, il terrore e la violenza islamici non sono Europa".

Il futuro dell'Europa: "Siamo destinati a governare"

Poi ha fatto una rassegna dei prossimi appuntamenti elettorali nel continente: l'Austria, la Romania, ma soprattutto la Germania, dove si vota a febbraio. "Il voto in Germania è un’opportunità storica per cambiare le cose. Il governo Scholz, un mix letale di sinistra e verdi, ha portato al declino il Paese e l’Europa intera".

L'appello di Salvini è stato chiaro: "Siamo destinati a governare, a essere protagonisti del futuro di questo continente". Ed è sembrato allargarsi anche agli altri gruppi di destra: "Dobbiamo unire le forze, senza pregiudizi e senza divisioni inutili. I patrioti europei devono presentarsi compatti con un progetto condiviso: meno Europa, più libertà". E ha concluso con il motto di Trump, che già Musk aveva riadattato per la destra europea: "Faremo l’Europa grande ancora".

La risposta di FI: "Musk o Soros? Abbiamo modelli più solidi"

"Con tutto rispetto, noi siamo eredi di tradizioni culturali e politiche ben più solide di quel che rappresentano Musk (al quale va la mia ammirazione) e Soros", ha detto Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia. "Noi guardiamo a Dante, a Goethe, a Guglielmo Marconi, ai padri dell’Europa moderna De Gasperi, Adenauer, Schuman. Guardiamo alla forza con cui Kohl ha riunificato la Germania. Studiamo Churchill e De Gaulle", ha continuato. "Guardare all’oggi in prospettiva del domani per Forza Italia – il Partito Popolare italiano -, è scontato perché è il suo dna, ricco di solidi cromosomi, a disposizione anche di chi magari ne ha meno".

21 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views