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Salvini annuncia che la Lega farà un esposto in tutti i tribunali contro il caro-benzina

Il leader della Lega annuncia un’iniziativa plateale contro il caro-benzina e le relative speculazioni in atto, portando un esposto-denuncia in ogni tribunale italiano.
A cura di Giacomo Andreoli
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Un esposto-denuncia in "tutti" i tribunali italiani contro le speculazioni sul prezzo della benzina. È l'iniziativa annunciata da Matteo Salvini e dalla Lega per contrastare i rialzi sul prezzo del carburante. "In pochi– dice il leader del Carroccio- stanno guadagnando miliardi con la guerra e il Covid, ci sono aumenti assolutamente fuori dal mondo. Tutto cade sulla pelle dei tanti che rischiano di chiudere, di fermare la macchina e il camion, di spegnere il riscaldamento".

A parlare di speculazioni e di una vera e propria truffa era stato per primo una settimana fa il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Secondo lui i mercati stanno reagendo con troppo nervosismo, mentre diversi operatori italiani  stanno applicando commissioni di intermediazione per la rivendita al distributore due o tre volte più alte del solito (erano a 8 centesimi al litro, poi hanno superato i 20). Se quest'ultima tornasse ai livelli standard, insomma, il prezzo della benzina e del diesel scenderebbe almeno di qualche punto percentuale.

Intanto il governo Draghi sta per intervenire con un taglio delle accise di 15 o forse 20 centesimi al litro. L'esecutivo vuole fare presto, perché nonostante i prezzi si siano leggermente abbassati, il caro-benzina costa ancora tantissimo, sopratutto per le imprese del trasporto. Il carburante continua a superare infatti i 2 euro al litro, sia self service che servito. Per intervenire si sta lavorando per trovare risorse nelle pieghe del bilancio pubblico e non.

Innanzitutto c'è l'extragettito dell'Iva, che entro dicembre potrebbe portare 2 miliardi in più del previsto. Ma i soldi non basterebbero: potrebbe essere necessaria l'estensione del prelievo fiscale sugli extraprofitti di tutte le società energetiche (mentre finora sono state colpite solo quello che producono energia da fonti rinnovabili). In questo modo si arriverebbe ad almeno 4 miliardi, da usare però anche per tagliare il costo delle bollette di gas e luce. Si sta però lavorando per risolvere problemi tecnici della misura, a partire dal fatto che non può essere retroattiva e che quindi rischia di essere davvero poco efficace se gli aumenti da qui in poi dovessero rientrare.

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