Salvini alle parti sociali: “Manovra non può essere il gioco delle tre carte, consumi fermi”
Il ministro degli Interni Matteo Salvini ha incontrato al Viminale 46 sigle del mondo del lavoro e delle imprese, per discutere di alcuni punti che saranno determinanti per la manovra di bilancio autunnale. Tra gli esponenti della Lega presenti Alberto Bagnai, Massimo Bitonci, Giulia Bongiorno, Claudio Borghi, Massimo Bussetti, Gian Marco Centinaio, Claudio Durigon, Dario Galli, Giancarlo Giorgetti, Guido Guidesi, Massimo Garavaglia, Armando Siri.
"Per il piano straordinario di investimenti occorre discutere con l'Unione Europea alcuni vincoli europei in base ai quali nulla di quello di cui stiamo parlando da tre ore sarebbe possibile", ha aggiunto Salvini. E ancora: "La situazione dei consumi è ferma, bisogna prenderne atto. È vero che aumenta il numero dei lavoratori e diminuisce il numero dei disoccupati però bisogna anche considerare la qualità del lavoro. Nella grande distribuzione e nei negozi il potere reale d'acquisto delle famiglie è fermo".
In un quadro economico con "dati congiunturali caratterizzati da luci e ombre", ed "un massimo storico per occupazione ma lavoro di qualità debole", il problema "è la crescita dello 0,1% del pil". Il vicepremier Matteo Salvini lo avrebbe sottolineato poi che "La situazione del Paese presuppone una manovra che vada oltre la spesa corrente", servono "investimenti". La manovra non può essere un "gioco delle tre carte", gli sgravi non debbono essere recuperati con nuove misure.
L'incontro al Viminale all'indomani di quello a Palazzo Chigi
Il tavolo con le parti sociali è stato organizzato all'indomani di quello a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Questo non è un tavolo parallelo a quello di ieri. Non c'è nessuna sovrapposizione – ha assicurato Salvini – Noi stiamo raccogliendo le varie posizioni di tutto il mondo produttivo e dei lavoratori perché vogliamo un progetto per il Paese".
"Ognuno può ricevere chi vuole, ma qui riceviamo ogni giorno le parti sociali, dialoghiamo con loro e lavoriamo per risolvere problemi", ha tagliato corto il vicepremier Luigi Di Maio, che spegne le polemiche sul nascere. "Qui quando ci sediamo ai tavoli, pensiamo a risolvere i problemi, oggi abbiamo risolto la questione Pernigotii e spero che con il nuovo decreto si metta la parola fine alla questione Whirlpool di Napoli perché con il decreto stanziamo tutti i soldi che servono per lasciare aperto quello stabilimento", ha aggiunto.
L'annuncio di Garavaglia: "Supereremo gli 80 euro di Renzi"
"Pensiamo a 10-15 miliardi di riduzione delle tasse. A partire dal superamento del bonus Renzi" degli 80 euro, "che non vale dal punto di vista dell'accumulo contributivo per la pensione. Per superamento si intende la trasformazione in decontribuzione". Lo ha detto il viceministro all'Economia, Massimo Garavaglia, nel corso dell'incontro di oggi al Viminale. Anche il sottosegretario all'economia Massimo Bitonci ha dato un'importante anticipazione, annunciando una diminuzione di un miliardo sulla cosiddetta patrimoniale sugli immobili.
"Un coraggioso e sostanzioso abbassamento delle tasse" nella prossima manovra economica gli ha fatto eco il vicepremier leghista Salvini. "Tutti hanno sottolineato l'importanza di investire in infrastrutture e opere pubbliche", ha continuato durante un punto stampa nel quale ha specificato che si sta "lavorando all'eliminazione della Tasi e alla riorganizzazione della tassazione sulla casa".
"Salvini e Garavaglia si sono accorti oggi che il Pil è a zero e che Paese ha un problema di crescita. Wow! Unico modo per far crescere Pil è game over governo Conte", ha commentato su Twitter il senatore del Pd Bruno Astorre in merito alle parole del vice premier Matteo Salvini e del vice ministro dell'Economia Massimo Garavaglia sulla crescita del prodotto interno lordo dell'Italia.