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Salvini a Pontida diventa crociato e lancia la “Santa alleanza dei popoli europei” contro l’invasione islamica

In occasione della kermesse leghista di Pontida, Matteo Salvini veste i panni del crociato e circondato da una schiera di sovranisti, tra cui il premier ungherese Viktor Orban, lancia la “Santa alleanza dei popoli europei contro l’invasione islamica”.
A cura di Giulia Casula
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Un patto tra i sovranisti d'Europa contro "l'invasione islamica". È l'idea lanciata da Matteo Salvini dal palco di Pontida, alla presenza degli alleati che a Bruxelles siedono nel gruppo dei Patrioti.

Prima il premier ungherese Viktor Orbán, poi l'olandese Geert Wilders e il portoghese Andrè Ventura, seguiti dalla leader di FPOe, il partito dell'estrema destra austriaca Marlene Swazek e dal portavoce di Vox, Josè Antonio Fuster. A Pontida ci sono proprio tutti e chi non c'è fisicamente, fa sentire la propria vicinanza al leader del Carroccio con un videomessaggio, come il presidente del Rassemblement national Jordan Bardella e l'ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro. 

La kermesse leghista è l'occasione per Salvini di presentarsi nelle vesti di un crociato mentre rimescola quella simbologia storica che il partito, dopo l'addio del suo fondatore Umberto Bossi, sembrava aver accantonato. Così la battaglia di Lepanto in cui la Lega Santa sconfisse l'Impero Ottomano nel 1571, diventa per il vicepremier un modello della lotta all'invasione islamica: "Con cuore e con coraggio: lo hanno fatto a Lepanto, lo faremo ancora noi", tuona. "L'obiettivo finale è la pace: l'Europa è nata per garantire la pace tutto intorno, e oggi qui nasce una Santa alleanza di popoli che ci tiene alla pace".

Davanti a una folla poco gremita, il vicepremier si circonda degli alleati europei e dei grandi volti della Lega, come il ministro dell'Autonomia Roberto Calderoli, con tanto di maglietta con su scritto "Processate anche me!",  o il presidente del Veneto Luca Zaia. Gran parte del raduno è dedicato alla difesa di Salvini per il processo Open Arms, che il 18 ottobre vedrà l'avvocata Giulia Bongiorno impegnata nell'arringa difensiva del ministro.

"Defending borders is not a crime", recitano gli striscioni. "Marine Le Pen è sotto processo, Trump si è salvato da un proiettile assassino", ricorda Salvini. "Ma possono arrestare una persona, non un intero popolo. E soprattutto non possomo fermare la Santa Alleanza dei popoli europei che oggi nasce a Pontida. Noi non molliamo".

Con l'armatura da crociato ma lo spirito del martire, il leader del Carroccio ribadisce che se condannato nel processo a Palermo "andrebbe in carcere a testa alta". Sotto gli applausi dei militanti, Salvini viene acclamato come "un eroe" anche da Orbán che lo celebra per "aver chiuso i confini e difeso le case degli italiani. Anzi, ha difeso anche l'Europa e meriterebbe una onorificenza e non un procedimento giudiziario. Quello in corso è una vergogna", sostiene il premier ungherese.

I temi affrontati nel raduno sono quelli cari al Carroccio, alcuni dei quali divenuti oramai cavalli di battaglia. Tra questi l'immigrazione e l'estremismo islamico che Salvini definisce "il cancro della terra nel 2024" per cui "occorre fare di tutto per estirparlo".

Poi c'è l'Autonomia differenziata, su cui il vicepremier insiste "dopo 30 anni di battaglie, è realtà e legge dello Stato e indietro non si torna. L'Autonomia è il futuro, è merito, efficienza". Dietro di lui, i capigruppo parlamentari e ministri ad applaudirlo.

L'unico in grado di rubare la scena al leader sembra essere il generale Roberto Vannacci, accolto con entusiasmo dai presenti che mentre gira fra gli stand lo fermano per strappargli un selfie o qualche dichiarazione. C'è anche però chi guarda all'europarlamentare con diffidenza. Sono i militanti di vecchia data, alcuni dei quali si spingono perfino a contestarne la presenza. "Non c'entra nulla con la Lega".

Ius scholae e tassa sugli extraprofitti, Salvini prende le distanze da Forza Italia

La festa è anche un momento in cui rimarcare le distanze con l'alleato di maggioranza, Forza Italia.  "Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri. Il nostro obiettivo è abbassare le tasse alle partite Iva e aumentare gli stipendi ai lavoratori", dice Salvini a proposito dei lavori per la Manovra, con un chiaro riferimento alla posizione degli azzurri sul tema della tassa agli extraprofitti delle banche. 

Infine lo Ius Scholae, su cui Antonio Tajani ha appena presentato la sua proposta di legge, dopo l'apertura di questa estate a una riforma della legge sulla cittadinanza. "La ricetta per i prossimi anni non è concedere più cittadinanze o regalarle il più velocemente. La priorità, per la Lega, è di revocare la cittadinanza a quelli che delinquono", taglia corto invece Salvini. "La cittadinanza é un atto di fede. È il secondo mazzo di chiavi di casa nostra ma se tradisci questa fiducia contro chi ti ha garantito scuola, previdenza e sanità, e poi spacci, stupri e uccidi, la soluzione è solo: via la cittadinanza e torna al tuo paese. Non abbiamo bisogno di altri delinquenti".

Solo il giorno prima, alcuni giovani militanti si erano lasciati andare a cori e striscioni di insulti nei confronti del vicepremier azzurro, non senza imbarazzo di Salvini che poco dopo era dovuto intervenire per cercare di rimediare all'incidente: "Chiedo scusa a nome loro. Ogni alleato è un amico".

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