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Salvini a Pontida: “Con noi mano libera a polizia”. Bossi: “Oggi segnale che devo andare”

“Andremo avanti anche senza soldi, sarà l’ultimo raduno della lega all’opposizione”, ha dichiarato il segretario del Carroccio dal palco del raduno leghista a Pontida. Per la prima volta nella storia Bossi non ha fatto il suo discorso: “Segnale che devo andarmene”.
A cura di Antonio Palma
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"Da oggi parte la lunga marcia della Lega Nord per cambiare il Paese", così il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, è intervenuto oggi, domenica 17 settembre, nel corso della grande e tradizionale manifestazione del Carroccio a Pontida, in provincia di Bergamo. "Andremo avanti anche senza soldi, chiederemo aiuto agli italiani, se qualche giudice vuole fermare un partito, magari rispondendo agli ordini di qualcun altro, ma non può mettere il bavaglio a un milione di militanti", ha aggiunto Salvini parlando coi giornalisti prima dell'intervento dal palco del raduno. Il riferimento è ovviamente alle recenti decisioni da parte della magistratura di bloccare i conti del partito a seguito delle condanne per le passate gestioni economiche del gruppo, quando era guidato da Bossi.

Dal palco della manifestazione è mancato per la prima volta proprio il discorso di Bossi, colui che ha creato Pontida e che sarà sì presente al raduno ma non interverrà ai microfoni. "Penso che a nome della Lega parlerà il segretario federale. La Lega è sotto attacco e nei momenti importanti parla uno ", aveva spiegato Salvini alla vigilia dell'appuntamento. Una decisone che non è piaciuta agli altri leader storici del gruppo, come il governatore lombardo Roberto Maroni. "Mi dispiace che Bossi non parlerà a Pontida perché Pontida è Bossi. La decisione è stata presa da Salvini. Ma per me Bossi a Pontida ha sempre diritto di parola", ha dichiarato Maroni.

"Referendum in Lombardia e Veneto occasione per tutta l'Italia"

"L'anno prossimo saremo a Pontida con una Lega e un centrodestra al governo, con l'Italia che riparte nel nome del lavoro, della sicurezza e soprattutto della democrazia", ha assicurato il segretario del Carroccio con tanto di felpa su cui campeggia la scritta "Salvini Premier" , il principale slogan del raduno di quest’anno, insieme a quello per il Sì ai referendum per l’autonomia di Lombardia e Veneto. "I referendum sono una bellissima occasione non solo per i lombardi e i veneti, ma per tutta l’Italia, che può gestirsi da sola senza vincoli europei o romani" ha spiegato Salvini confermando di voler proporre in tutta Italia il modello dei referendum consultivi sull'autonomia che si terranno il 22 ottobre nelle due regioni governate dal Carroccio.

No all'alleanza col Movimento 5 Stelle

Salvini ha anche allontanato l'ipotesi di un'alleanza col Movimento 5 Stelle in vista delle prossime elezioni politiche. "Con un click è uscita una marziana come Virginia Raggi che sta distruggendo quello che resta della Capitale, il sindaco di Torino Appendino, il sindaco di Livorno, il funghetto Luigi Di Maio che oggi dice che dobbiamo bloccare l'immigrazione clandestina. Forse ha visto i comizi della Lega e ha capito qualcosa. Quando andremo al governo lo reintrodurremo il reto di immigrazione clandestina: se entri a casa mia bussi alla porta".

"Via le leggi Mancino e Fiano"

Salvini ha ribadito anche alcune proposte del Carroccio come "i giudici eletti dal popolo"e la cancellazione delle leggi Mancino e Fiano. "Quando andremo al governo cancelleremo la legge Mancino e la legge Fiano, le idee non si processano, queste cose si facevano in Urss. Quelli del centrosinistra si comportano come il regime negli anni Venti che imbavagliava gli oppositori" ha tuonato infatti Salvini che poi ha rilanciato il suo cavallo di battaglia della sicurezza per i cittadini.  Contro il degrado e la criminalità, "con noi al governo la polizia avrà le mani libere. Se qualcuno delle forze dell’ordine sbaglia, se ha davvero sbagliato, che paghi fino in fondo. Ma noi stiamo con polizia e carabinieri", ha sottolineato infatti il leader leghista.

"In Europa mai con la Turchia. Altrimenti padroni a casa nostra"

Per quanto riguarda l'Europa "chi vuole governare con la Lega abbia chiaro che la Turchia non sarà mai Europa. O cambiano i trattati e ci danno la possibilità di controllare la moneta, le banche, i porti, il diritto al lavoro e alla pensione. Altrimenti meglio soli che male accompagnati. È l'ultima chance. Oppure padroni a casa nostra, in tutto e per tutto", ha concluso.

Bossi: “Oggi segnale che devo andarmene”

Al termine del raduno leghista Salvini ha ringraziato i suoi predecessori, senza citare direttamente Bossi. “Ho imparato molto da chi è venuto prima di me – ha detto Salvini -. Se siamo qua oggi è perché la Lega ha radici profonde, e ringrazio chi prima di me ha avuto onere e onore di essere segretario di questo meraviglioso movimento”. Da parte sua Bossi si è detto abbastanza arrabbiato: “Salvini – ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto un commento sul fatto che per la prima volta non è stato previsto il suo intervento dal palco – mi ha detto che non voleva farmi fischiare. Ma è un segnale che devo andarmene via”. “Non mi sono mai aspettato niente da Salvini. Non mi aspetto niente da uno che tradisce il Nord”, così ancora Bossi a chi gli chiedeva come si senta a non aver parlato a Pontida, aggiungendo di ritenere il segretario “un racconta balle”. All'uscita di un ristorante, alla domanda se non si senta responsabile per i guai giudiziari della Lega, Bossi ha ribadito: “Mica ho preso soldi, è stato tutto ordito dai servizi italiani”. Ma dove andrebbe se fuori dalla Lega? “Ci sono tanti posti”, si è limitato a dire prima di andare via.

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