Salvini a Macron: “Non stressarci e occupati dei francesi. L’Italia non è il tuo campo profughi”
Matteo Salvini torna ad attaccare Emmanuel Macron in tema di migranti. "Macron ci ha convocati tutti a Parigi a firmare un documento in base al quale le navi che trasportano immigrati devono arrivare in Italia. Alla tua salute Emmanuel", afferma il ministro dell'Interno da una diretta Facebook, mentre sorseggia un caffè. Matteo Salvini rinnova l'attacco al presidente francese Emmanuel Macron, che qualche giorno fa aveva convocato un vertice per discutere di immigrazione. "Si è stupito perché non ho firmato il documento e non sono andato a Parigi. Ma guarda un po' che stranezza. A parte che nessun ministro è andato a Parigi perché non è che Parigi sia il centro del mondo e Macron il nuovo Napoleone che convoca, invita, diffida, minaccia, insulta…", ha continuato Salvini, ribadendo che considera più che legittima la sua assenza.
"Amico mio, hai già qualche problemino in casa tua. Occupati dei francesi e l'Italia non sarà mai il tuo campo profughi. Vuoi i porti aperti? Ma c'è il porto di Marsiglia, della Corsica, c'è una Francia enorme, solidale, generosa e accogliente che dipende dalle tue parole, dalle tue leggi e dalle tue decisioni. Non venire a stressare noi". E ancora: " Pretendi che firmiamo un documento in base al quale le navi arrivano nel porto più vicino, cioè in Italia, e poi dopo si decide eventualmente dove va questa gente: hai sbagliato a capire. Hai trovato il ministro sbagliato, il partito sbagliato e il Paese sbagliato. Perché gli italiani non sono più disponibili a essere colonia di nessuno, a essere servi o schiavi di nessuno".
Il leader leghista torna anche sulla questione delle nomine in Europa, con riferimento all'alleato di governo: "Per questo non ho capito il sostegno del Movimento Cinque Stelle alla nuova commissaria europea imposta da Macron e dalla Merkel. Non è esattamente questa l'Europa del futuro che ho in testa, dove Merkel e Macron decidono e gli altri firmano. No, non mi interessa se in ballo c'è qualche poltrona. Non svendo il mio Paese, la mia dignità, il mio futuro, e la possibilità di cambiare le regole di questa Europa per il futuro dei miei figli in cambio di una poltrona". Infine conclude: "Quindi le convocazioni del signor Macron o sono fatte per un motivo condiviso e con educazione, altrimenti non siamo dame di compagnia di nessuno. Se vuoi aprire i porti, apri i porti francesi".