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Salvate il soldato Silvio: Pdl e Mediaset all’opera contro la sentenza Mondadori

Berlusconi e i suoi stanno cercando un’escamotage che consenta a Mediaset di non pagare i 560 milioni di euro di risarcimento alla Cir di De Benedetti. E, ancora una volta, potrebbe mobilitarsi il Parlamento.
A cura di Alfonso Biondi
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Presidente del Consiglio

Trovare una soluzione e trovarla presto. La sentenza della Corte d’Appello di Milano– che ha condannato la Fininvest (oggi Mediaset) a risarcire la Cir per una cifra vicino ai 560 milioni di euro- è stata una mazzata per il Cavaliere che, adesso, studia in silenzio le contromosse. Attorno a lui fanno quadrato i figli Marina e Piersilvio, i vertici del Pdl e il management di Mediaset. E' una corsa contro il tempo: tempo una decina di giorni De Benedetti potrebbe già passare alla cassa.

IL LODO IN BORSA- La decisione dei magistrati milanesi ha turbato la fiducia dei mercati nelle aziende di casa Berlusconi. Secondo l'ultima rilevazione di Piazza Affari, Mondadori registra un ribasso dell'4,7%; Mediaset del 2,1%, Mediolanum del 2,8%. Il trend negativo, a onor di cronaca, coinvolge anche la Cir che, dopo essere schizzata su in apertura, al momento perde il 4,2%.

CHIEDERE LA SOSPENSIONE AL TRIBUNALE- Dopo la sentenza dei magistrati milanesi, gli avvocati di Mediaset continueranno a battere "le vie forensi", anche se potrebbe servire a poco. Al Tribunale verrà senza dubbio presentata un’istanza di sospensione per bloccare il pagamento a Cir da parte delle banche, sostenendo che da ciò "possa derivare un grave e irreparabile danno". Ma il tutto potrebbe facilmente tradursi in un nulla di fatto, considerando che l'istanza va presentata dopo il ricorso in Cassazione e che per allora la Cir potrebbe già aver riscosso i 560 milioni di risarcimento. Altra possibilità potrebbe essere quella di tentare a stipulare un accordo con De Benedetti, ma le possibilità che, dopo la vittoria in primo e in secondo grado, l'ingegnere possa venire incontro a Berlusconi sono davvero remote. La soluzione più probabile, quindi, potrebbe essere quella che passa per il Parlamento.

MOBILITARE IL PARLAMENTO- Gli uomini del Pdl già ci avevano provato inserendo nella manovra finanziaria la cosiddetta norma salva Fininvest. Il provvedimento, mediante l'abolizione di due articoli del codice civile, avrebbe fatto sì che, nel caso di risarcimenti superiori ai 20 milioni di euro, l'esecutività della condanna sarebbe stata sospesa  (10 in primo grado) dietro il pagamento di "idonea cauzione", in attesa del pronunciamento in via definitiva la Cassazione. La norma, però, fu ritirata dopo le roventi polemiche che coinvolsero, seppur in maniera minore, anche importanti esponenti della maggioranza, tra cui Tremonti e i dirigenti leghisti. Ma ora il Cavaliere è con l'acqua alla gola e l'impressione è che il Parlamento farà qualcosa per lui, forse già questa settimana. Già nei giorni scorsi Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl al Senato, aveva annunciato il varo di un ddl che avrebbe riproposto o inglobato la norma salva Mediaset. Il vicecapogruppo è stato poi più preciso, annunciando che nei prossimi giorni "il Pdl presenterà una proposta di legge sulla sospensione dell’esecutività delle sentenze". La norma, a suo dire, non sarà retroattiva, ma su questo punto restano non poche perplessità. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Maurizio Gasparri che, dalla festa del Pdl a Mirabello, aveva sottolineato la possibilità che il Pdl al Senato presenti un ddl che modifichi la disciplina dell'immediata esecutività delle condanne in sede civile, dopo la polemica sulla norma salva Fininvest.

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