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backstair / Gioventù Meloniana: inchiesta su giovani di FdI

Saluto romano, bocciato emendamento per punirlo, Avs: “Alla destra piace e non lo rinnega”

Le commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera hanno bocciato un emendamento di Avs al ddl sulla sicurezza che chiedeva di sanzionare saluto romano. La proposta di modifica, a prima firma Devis Dori (Avs), aveva ricevuto il parere negativo di relatori e governo.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Gioventù Meloniana", l'inchiesta del gruppo Backstair di Fanpage.it
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Le commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia hanno bocciato un emendamento di Avs che prevedeva una modifica della Legge Scelba per punire chi fa il saluto romano, introducendo sanzioni. La proposta di modifica, a prima firma Devis Dori, aveva ricevuto il parere negativo di relatori e governo. Le opposizioni avevano chiesto un accantonamento dell'emendamento, ma la relatrice Augusta Montaruli di Fdi si è espressa contro.

"La destra italiana non ha alcuna intenzione di rinnegare il saluto romano. Oggi è stato bocciato un nostro emendamento al Ddl sicurezza che chiedeva di vietarlo. Speravamo in un sussulto di antifascismo, ma non c'è stato", ha detto il capogruppo di AVS in commissione Giustizia Devis Dori, che esponendo la sua iniziativa aveva citato anche l'inchiesta di Fanpage.it Gioventù Meloniana, in cui si vedono diversi esponenti del movimento giovanile di Fdi fare proprio il saluto romano e il saluto gladiatorio. Sul servizio del team Backstair Meloni non ha fatto alcun commento, scegliendo la strategia del silenzio. Solo oggi il governo ha dato una prima risposta, per bocca del ministro Ciriani (Fdi), il quale però, lungi dal prendere le distanze dall'apologia del fascismo, ha tentato piuttosto di sminuire il contenuto dell'inchiesta e ha difeso i ragazzi di Gioventù Nazionale.

Come vi abbiamo spiegato qui, la modifica riguardava l'articolo 5 della legge del 1952, la cosiddetta legge Scelba, che contiene “Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione”, e recita così: "Chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste è punito con la pena della reclusione sino a tre anni e con la multa da duecentomila a cinquecentomila lire”.

Avs chiedeva un'aggiunta: nel punto in cui si parla di "manifestazioni usuali al disciolto partito fascista",  punibili per legge con carcere e multa, l'emendamento avrebbe introdotto una specifica, ovvero "incluso il saluto romano".

In un'intervista a Fanpage.it Dori aveva spiegato così il contenuto dell'emendamento: "La Cassazione in alcune sentenze ha ribadito il principio secondo cui il saluto romano costituisce reato, ma solo in caso di "concreto pericolo" di ricostituzione del partito fascista, di fatto sdoganando le adunate – aveva sottolineato il parlamentare – Solo un intervento del legislatore può chiarire questa situazione e impedire scempi di questo genere".

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