Saluti romani e il segno della P38: cosa fanno i giovani di Meloni quando incontrano i camerati francesi
Ieri a Torino le forze dell'ordine hanno caricato un presidio degli studenti antifascisti, che protestavano per la presenza di un banchetto del Fuan al Campo Einaudi. Nel mezzo sono rimaste contuse anche due professoresse di Giurisprudenza.
Il Fuan di Torino, che ha mantenuto la vecchia sigla degli studenti legati al Movimento Sociale Italiano, è una di quelle palestre di formazione delle classi dirigenti di Fratelli d'Italia, dove i tratti più identitari e duri della militanza ancora persistono, e dove assieme al terreno istituzionale si mantiene vive l'attivismo di strada (e non si disegnano i rapporti con i gruppi estremisti).
Qualche giorno fa il magazine francese Street Press, ha pubblicato un'inchiesta sostenuta dai lettori in cui racconta come i militanti della galassia della destra neofascista francese, sostengano attivamente le campagne elettorali del Rassemblement National di Marine Le Pen.
In uno dei contenuti che fa parte dell'inchiesta, c'è un video girato a Torino, è una storia Instagram e Street Press presenta così i protagonisti: "Quando Vianney Vonderscher, assistente parlamentare dell'eurodeputato Jean-Paul Garraud, Luca Lahalle, assistente parlamentare dell'eurodeputato Griset Catherine, entrambi passati per La Cocarde Étudiante , si godono il saluto nazista dei loro camerati italiani".
I "camerati italiani" altri non sono che proprio gli studenti del Fuan che cantano a squarciagola "Avanti ragazzi di Buda", uno dei brani storici dell'estrema destra italiani, e fanno i saluti romani e il segno della pistola con le dita. L'occasione è un incontro promosso dal Fuan e da Gioventù Nazionale, a cui vengono invitati anche i loro omologhi del sindacato degli studenti di destra francese. È maggio del 2022 e a Torino si tiene il Consiglio d'Europa. Gioventù Nazionale (la sigla degli studenti di Fratelli d'Italia a cui fa riferimento anche il Fuan all'università), dà vita a un flash mob in Piazza Bodoni. Ci sono giovani della destra da diversi paesi, ma soprattutto francesi. "Crisi, sanzioni, sudditanza, cancel culture: il tempo sta finendo. Ora serve l'Europa", è lo slogan della manifestazione.
In quei giorni esce anche un Manifesto della gioventù europea nelle università: "In questo scenario, le nostre tre associazioni, La Cocarde Etudiante, il Fuan-Azione Universitaria e Revolutio devono essere protagoniste nell’arginare il nichilismo dilagante delle università italiane e francesi e spagnole, in nome della storia e della civiltà europea. Coraggio, Patriottismo e difesa della Identità Europea sono le bandiere con cui ogni giorno diamo battaglia in Università, ad ogni costo. E non cederemo di un passo. Anzi, dalla nostra gioventù inizia il contrattacco. Le nostre idee sono forti, hanno radici ben salde, e come diceva Tolkien “Le radici profonde non gelano”. A unire gli studenti di Giorgia Meloni e quelli vicini a Marine Le Pen c'è anche quel passato che non passa, quelle radici profonde così fieramente rivendicate.