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Salario minimo, la proposta del ministro Orlando per intervenire sul lavoro povero prima dell’estate

Il ministro del Lavoro spiega che è necessario un intervento urgente sul lavoro povero, anche prima dell’estate. Poi si potrà discutere di contratti, inflazione e cuneo fiscale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Un intervento sul lavoro povero, subito. Il ministro Orlando non ha dubbi: l'emergenza c'è e va affrontata immediatamente. Poi, però, serve un piano più ampio che si sviluppi su più livelli – dall'aumento dei salari al taglio delle tasse – perché altrimenti è solamente propaganda, sia da un lato che dall'altro. Intervistato da Repubblica il ministro del Lavoro ha subito chiarito che la direttiva Ue sul salario minimo "può aiutare a costruire un equilibrio" anche in Italia e "ci offre spunti per iniziare a fare passi avanti". Anche perché gli stipendi in Italia sono calati negli ultimi trent'anni: "Si è ritenuto di risolvere tutto rendendo più flessibile il lavoro, ma non è stato così – ha sottolineato Orlando, che faceva parte del governo che approvo il Jobs act – Ora la cosa più importante è iniziare a dare un po’ di fiato ai lavoratori e discutere di precarietà".

Il governo, secondo Orlando, vuole agire su tre livelli: "Nell’immediato, dare fiato ai salari più bassi con un intervento sul lavoro povero – ha ribadito – Poi un’azione sistematica sulla contrattazione che garantisca un rinnovo tempestivo dei contratti e meccanismi che tengano conto, senza automatismi, dell’inflazione". E infine "un intervento pluriennale di taglio delle tasse sul lavoro, a partire dalla prossima manovra". Tutti e tre insieme, ci ha tenuto a sottolineare il ministro.

Nell'immediato, però, bisogna partire dal lavoro povero: "Ho avanzato alle parti sociali in via ufficiosa un’ipotesi – ha spiegato ancora Orlando al quotidiano romano – prendere come salario minimo il Trattamento economico complessivo dei contratti maggiormente rappresentativi, settore per settore. Basterebbe una norma semplice di recepimento di questo principio. L’effetto sarebbe alzare il livello dei salari più bassi". Sui tempi il ministro dem è più che fiducioso, nonostante la contrarietà di Confindustria: "Penso sia ragionevole arrivare ad alcuni punti condivisi prima della pausa estiva".

Orlando ha anche difeso il reddito di cittadinanza, sotto attacco in maniera abbastanza trasversale da parte del centrodestra: "Nessun economista si spinge a ritenerlo la causa dei bassi salari". E ha aggiunto: "Un ulteriore intervento allo studio è finalizzato a rendere più compatibile percepire per alcuni mesi un reddito da lavoro con il reddito di cittadinanza". Quanto al taglio del cuneo fiscale che chiede il centrodestra, il ministro ha ribadito: "Parliamo di salari, poi di cuneo fiscale e vediamo come interagiscono le due cose".

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