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Salario minimo, il Cnel lo boccia mentre le opposizioni raccolgono oltre 600mila firme

Dal Cnel sta per arrivare un no ufficiale al salario minimo, con l’indicazione di rafforzare la contrattazione collettiva. Le opposizioni tornano in campo con il firma day e raccolgono oltre 600mila sottoscrizioni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Da un lato il Cnel che boccia, nella sostanza dei fatti, il salario minimo legale. Dall'altro le opposizioni che continuano a raccogliere firme e sfondano quota 600mila sottoscrizioni. Sullo sfondo la proposta che dovrebbe tornare in Parlamento la prossima settimana. La risposta del Cnel, che deve essere formalizzata entro il 12 ottobre, è praticamente già pronta: per il Consiglio, che si pronuncerà in plenaria, la direzione corretta è quella dei minimi salariali contrattuali esigibili. Tradotto: bisogna insistere con la contrattazione collettiva, che va rafforzata, senza virare su una cifra oraria fissa come vorrebbero le opposizioni (Italia Viva a parte). Nel documento al vaglio del Cnel si parla di introdurre nuove risorse a sostegno della contrattazione, individuando gli accordi più diffusi e applicati e intervenendo con una legge per contrastare i contratti pirata.

Si tratta di una visione molto vicina a quella del governo, motivo per cui da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione e Verdi e Sinistra stanno piovendo da giorni critiche nei confronti del Cnel e di Renato Brunetta. Le accuse arrivato, tra l'altro, negli stessi giorni in cui le opposizioni sono tornate in piazza per il firma day. Da mesi è attiva una raccolta firme, che nell'ultimo fine settimana ha superato le 600mila sottoscrizioni.

"Giorgia Meloni deve darci una risposta sul salario minimo entro l’11 ottobre, perché ha preso un impegno – ha commentato in mattinata Carlo Calenda – La relazione del Cnel è un documento confuso in cui si dice che ‘va tutto bene’, ma non è così". Ieri, invece, Giuseppe Conte ha invitato tutti a lanciare un messaggio chiaro alla presidente del Consiglio: "Serve un mare d'inchiostro e di click, facciamoci sentire per ricordare che il tempo dei no e dei rinvii in tribuna è finito". La responsabile Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra, ha parlato di "occasione mancata" riferendosi a quanto prodotto dal Cnel.

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