Salario minimo, centrodestra vuole affossare la proposta: depositato emendamento soppressivo
La battaglia del centrodestra per affossare la proposta del centrodestra sul salario minimo, presentata dalle opposizioni unite, è già iniziata. Stando a quanto si apprende da fonti parlamentari, la maggioranza ha depositato in commissione Lavoro alla Camera un emendamento soppressivo della proposta di legge, il cui testo base è stato approvato dalla stessa commissione mercoledì scorso, e sui cui il centrodestra si era astenuto.
Il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto alle 12. La proposta di modifica presentata dal centrodestra, se passasse, sopprimerebbe quindi il testo unitario sostenuto da Pd, M5S, Azione, Avs e +Europa, a prima firma del leader dei cinque stelle Giuseppe Conte, che prevede un salario minimo di 9 euro lordi l'ora.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha mai nascosto la sua contrarietà all'introduzione di un salario minimo legale, è ha sempre sostenuto che la fissazione di un salario minimo legale rischia di diventare "non un parametro aggiuntivo delle tutele dei lavoratori, ma un parametro sostitutivo. Nel nostro sistema un paramento di questo tipo rischierebbe di creare condizioni peggiori di quelle che hanno oggi e fare per paradosso un favore alle grandi concentrazioni economiche alla quali conviene rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori. Penso sia più efficace estendere la contrattazione collettiva anche nei settori in cui oggi non è prevista e tagliare le tasse sul lavoro e lavorare per combattere le discriminazioni e le irregolarità", ha detto alla Camera a marzo, rispondendo a un'interrogazione della segretaria del Pd Schlein.
La proposta delle opposizioni – firmata da tutti i partiti tranne Italia viva – è composta in tutto da 8 articoli, e individua "nella data del 15 novembre 2024, che è anche quella ultima di doveroso ricevimento" della direttiva europea sul salario minimo, "quella necessaria al fine di consentire ai contratti collettivi di aggiornarsi alla presente legge e al Tem (Trattamento economico minimo, ndr) ora inizialmente previsto in 9 euro orari".
La proposta di legge tutela comunque la contrattazione collettiva: "Per evitare equivoci, che questo trattamento economico complessivo dovuto ai lavoratori non impedisce che vengano stipulati anche contratti collettivi più favorevoli con efficacia limitata agli iscritti, essendo principio generale del diritto del lavoro l'efficacia e la validità delle pattuizioni sia individuali che collettive di miglior favore", si legge.