Salario minimo, a che punto è la trattativa tra governo e opposizioni
Nonostante l'incontro dello scorso 11 agosto tra Giorgia Meloni e le opposizioni sul salario minimo si sia concluso sostanzialmente con un nulla di fatto – se si esclude l'unico avanzamento nella discussione con la proposta di Meloni di coinvolgere il Cnel – il leader di Azione Carlo Calenda è fiducioso. Secondo l'ex ministro "c'è la possibilità di giungere a una soluzione" con l'esecutivo.
Il segretario di Azione ne ha parlato al Quotidiano nazionale: "Si può arrivare a un punto di caduta che contenga da un lato il salario minimo a 9 euro con le modifiche di buon senso che il governo sta chiedendo, in particolare sull'articolo 7, ovvero sulla copertura finanziaria, e dall'altro le norme che la premier vuole inserire nel pacchetto, che in larga parte condividiamo, dalla detassazione dei salari al rinnovo dei contratti. Ci sono le condizioni perché si arrivi a un risultato comune. Naturalmente, se le parti hanno voglia di farlo", ha sottolineato.
Calenda da parte sua non è contrario alla mediazione del Cnel proposta dall'esecutivo perché, ha spiegato, "è più facile raggiungere un accordo tramite un ente terzo che con un confronto diretto, visto che negli ultimi trent'anni destra e sinistra se le sono date di santa ragione. Se il Cnel è un ‘honest broker', un broker onesto, l'accordo si trova".
Il partito di Matteo Renzi, Italia viva, è l'unica forza di minoranza a non aver firmato la proposta per un salario minimo a 9 euro: "Aumentare il Salario minimo mettendolo a carico della collettività (articolo 7 della proposta del campo largo, primo firmatario non a caso Giuseppe Conte, l'uomo dei sussidi e del reddito di cittadinanza) significa far pagare il costo al ceto medio. Io sono sconvolto della miopia con cui tutti parlano di tutto ma nessuno parla del ceto medio. Se vogliamo aiutare il ceto medio, andiamo a trattare in Europa e facciamoci dare il Mes sanitario così da azzerare le liste d'attesa e investire sulla sanità i soldi che altrimenti non ci sono. Altro che tweet strappalacrime sulla fine della povertà", ha scritto ieri il leader di Italia viva nella sua Enews.
La ministra del Lavoro Calderone ieri ha spiegato che "il Cnel sarà un punto di valutazione, poi il Ministero e il Governo dovranno fare una valutazione sulle iniziative da intraprendere che avranno una ricaduta anche in legge di bilancio". In un'intervista a Sky TG24, ospite di Timeline, ha ribadito che "C’è una sinergia piena tra Palazzo Chigi e il ministero del Lavoro e il coinvolgimento del Cnel serve per fare un'analisi e una valutazione dei contratti collettivi".
Secondo la ministra "C’è piena disponibilità" a un incontro con le parti sociali sul salario minimo, aggiungendo che "non si deve pensare che aver utilizzato un momento di approfondimento con il Cnel voglia dire che il governo e il ministero del Lavoro non sono attenti a questo tema".
Ieri, intervenendo in una conferenza stampa al Meeting di Rimini, ha spiegato che "Ci sono appuntamenti parlamentari, c'è la proposta delle opposizioni, c'è il lavoro che è stato chiesto al Cnel e c'è il lavoro del ministero e del governo. I prossimi sessanta giorni saranno importanti anche per intercettare l'altro grande tema che è la manovra di bilancio". Secondo la ministra del Lavoro sul tema del Salario minimo "bisogna rifarsi alle indicazioni fatte dalla Commissione europea".
"La stessa Commissione europea nei giorni scorsi ha rimarcato che l’obiettivo della Direttiva sul Salario minimo è quello di estendere la contrattazione collettiva, particolarmente in Paesi come l’Italia in cui oltre il 90% dei lavoratori è coperto da un contratto collettivo di riferimento. Ne consegue che il ruolo dei sindacati è di primaria importanza, per la loro funzione di tutela delle condizioni di lavoro. Per questo motivo, su un tema così delicato come quello del lavoro povero, il confronto deve esserci".
Intanto il Pd sta proseguendo con la sua raccolta firme a favore della misura: "Abbiamo raggiunto le 300mila firme per il salario minimo" ha annunciato la segretaria del Partito democratico Elly Schlein alla festa dell'Unità di Castiglione del Lago (Perugia). "Dobbiamo andare avanti e insistere", ha chiarito, aggiungendo che è il momento "di fare la guerra ai contratti pirata".