Sala dice che non si candiderà alle politiche ma darà una mano a Letta e Di Maio
Luigi Di Maio, Beppe Sala ed Enrico Letta. Una riunione di tre quarti d'ora nella sede dell'Arel a Roma. La coalizione di centrosinistra è un cantiere aperto, come dimostrano le continue interlocuzioni del segretario del Partito Democratico, che ha l'onere e l'onore di costruire un campo – largo o stretto che sia – per poter provare a competere con un centrodestra che sembra sempre più avviato verso una vittoria schiacciante. Mancano meno di due mesi alle elezioni politiche, ma la vera data spartiacque è quella della presentazione dei simboli fissata per metà agosto. Letta ha meno di tre settimane per formare una coalizione senza Movimento 5 Stelle, come ha confermato lui stesso questa mattina in direzione.
Di Maio e Sala – forti di un rapporto personale di cui tanto si è scritto – arrivano e vanno via insieme dall'incontro con il leader dem: "Sto solo cercando di dare una mano, è chiaro che Enrico Letta è il segretario di un partito che per me è un riferimento, non essendo il mio, e anche un amico da tanti anni – ha detto il sindaco di Milano intercettato dalle telecamere di Fanpage.it e Fattoquotidiano.it all'uscita dall'incontro – Volevo capire la situazione".
Su una sua possibile candidatura, però, Sala ha chiuso immediatamente: "Io non sarò di questa partita, l'ho detto tante volte, ma da qui a disinteressarmi in un momento così delicato per il nostro Paese ce ne passa molto". E ancora: "Io non sarò parte diretta della creazione di nulla, però il mio interesse è capire cosa farà il mondo del centrosinistra e come affronterà questo momento delicato". Per il sindaco di Milano "ci sono principi fondamentali che sono alla base del mio modo di vedere la politica e dei miei valori", come "l'idea di dare importanza e peso all'ambiente e a un credo europeista totale".
Dopo l'apertura di ieri di Carlo Calenda, insomma, si comincia ad ingrossare il campo che Letta cerca di costruire. Anche se sul leader di Insieme per il futuro, l'eurodeputato è stato glaciale. Ma restano tantissime ancora le incognite: una su tutte il candidato premier, che però la legge elettorale non chiede di nominare. Insomma, i lavori sono in corso. E di incontri segreti, questo è sicuro, ce ne saranno ancora molti altri.