Saccomanni sicuro: “Calo delle tasse nel 2014”. Intanto aumenta la Tasi
Tutto parte dalla "promessa" di Saccomanni della riduzione delle tasse a partire dal 2014, rilanciata nel corso di una intervista a Repubblica. Il ministro dell'Economia infatti ribadisce: "Il 2014 sarà l'anno della svolta. La ripresa si consoliderà e famiglie e imprese pagheranno meno tasse. […] Ma quest'anno la riduzione dell'Irpef non sarà insignificante. E nel prossimo triennio le tasse si ridurranno di ben 9 miliardi, con un calo graduale anno per anno. È un impegno che ho preso, con l'Europa e con gli italiani, e oggi lo rilancio". Immediate le polemiche, soprattutto da parte dell'opposizione e delle parti sociali. Su tutti Renato Brunetta, caustico come al solito: "Ma Saccomanni viene da Marte? Non si rende conto delle condizioni del Paese?"
Ma i dubbi restano e sono legittimati anche dall'ennesimo cambiamento in corsa sulla questione Imu – Tasi. Il nodo è sempre lo stesso e risponde alle sollecitazioni dei Comuni: trovare 1,4 miliardi di euro per coprire le detrazioni sulla prima casa per coloro che già non pagavano l'Imu prima della riforma dell'esecutivo Letta. È il sottosegretario Baretta a spiegare come si muoverà il Governo: un rincaro delle aliquote della Tasi, al 3 per mille dal 2,5 attuale (mentre i Comuni chiedono di arrivare fino al 3,5) sulla prima casa e della Imu-Tasi sulla seconda (dal 10,6 per mille si arriverà all'11,1 con una componente Tasi del 3 per mille), per recuperare 1,4 miliardi per i Comuni in modo da portare le detrazioni fino ad una media di 150 euro ad abitazione. Dati che però vengono nella sostanza confutati dalla Uil che calcola un aumento medio di circa 40 euro a contribuente e stima un totale di detrazioni inferiore a quello dell'Imu dello scorso anno. Insomma, se l'intenzione è quella di diminuire le tasse, per il momento Saccomanni è riuscito solo ad aumentare la confusione.