Saccomanni rassicura: “Conti in ordine, nessuna manovra aggiuntiva”
Dopo le polemiche sul giudizio preliminare della commissione europea sulla legge di stabilità, il ministro dell'Economia sceglie il taccuino di Ferruccio de Bortoli sul Corsera per chiarire la sua posizione e per spiegare qual è la valutazione del Governo italiano rispetto a tali valutazioni. A partire da una constatazione amara sulla "confusione" che, a suo dire, regnerebbe intorno al parere dell'organismo Ue: "La Commissione non tiene conto, nelle sue previsioni per il 2014, di alcune misure che il governo ha già preso o sta per prendere. Per esempio: noi abbiamo erogato finora 14 miliardi di pagamenti arretrati della pubblica amministrazione, già nelle tasche delle imprese creditrici".
Misure che, a parere del titolare del dicastero di via XX settembre, garantiranno anche "ampi margini per fare ulteriori progressi nella riduzione del debito attraverso le misure strutturali già messe in campo ma non contabilizzate nel budget". E proprio sul debito che si concentrerà l'azione di Governo, con un piano per ridurlo e un'operazione che " potrebbe ambire a un valore tra l’1 e il 2 per cento del Prodotto interno lordo, a regime nell’arco di un triennio […] con un maggiore coraggio nelle privatizzazioni, nella vendita di quote di partecipate del Tesoro. E poi più decisione nel valorizzare l’immenso patrimonio pubblico immobiliare". Non manca poi una valutazione di carattere più generale, sul ruolo dell'Europa nei processi di crescita, ancora lacunoso: "Ho parlato a lungo venerdì con il presidente del Consiglio Ue Van Rompuy e con Olli Rehn, sulla necessità di una svolta radicale nella strategia macroeconomica dell’Unione. Altrimenti alle elezioni europee vinceranno i tanti populismi di cui è percorsa in questo momento l’Europa".
