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Fondi russi alla Lega

Russiagate, spuntano nuovi elementi: teste russa sentita dai pm e gli audio telefonici di Meranda

Nuovo elemento nel caso Russiagate: una donna russa, sulla cui identità è tenuto il massimo riserbo è stata sentita ieri per diverse ore dai magistrati della procura di Milano. Secondo alcune indiscrezioni potrebbe far parte del gruppo russo Gazprom, che avrebbe dovuto vendere in Italia una grossa fornitura di petrolio per finanziarne la campagna elettorale. Inoltre i pm sono entrati in possesso elle registrazioni audio di diverse conversazioni telefoniche di Gianluca Meranda.
A cura di Annalisa Girardi
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C'è una nuova teste nel caso Russiagate, l'inchiesta sui fondi russi alla Lega che vede Gianluca Savoini, ex portavoce di Matteo Salvini, indagato per corruzione internazionale insieme a Gianluca Meranda e Francesco Vannucci. Si tratta di una donna russa, sulla cui identità è tenuto il massimo riserbo: anche il verbale è stato secretato. La donna è stata sentita per diverse ore dai magistrati milanesi, nell'ufficio del pm Sergio Spadaro al Palazzo di Giustizia. Come riporta La Stampa, la donna potrebbe far parte del team del gruppo petrolifero russo Gazprom, che avrebbe dovuto vendere in Italia una grossa fornitura di petrolio, imponendo uno sconto da diversi milioni di dollari che a loro volta sarebbero confluiti nelle casse della Lega per finanziarne la campagna elettorale.

Si torna quindi al famoso incontro del 18 ottobre 2018 presso l'hotel Metropol, nel centro di Mosca. Ora il Fatto Quotidiano riporta la notizia per cui i pubblici ministeri sarebbero entrati in possesso delle registrazioni audio di diverse conversazioni telefoniche di Meranda, che secondo i pm aveva l'abitudine di registrare le sue telefonate. Meranda, ex avvocato d'affari, consulente della banca londinese Euro-Ib e pertanto spesso in contatto con Eni (il gruppo al quale sarebbe dovuta arrivare la partita di petrolio russo) torna quindi al centro delle indagini. Al momento, tuttavia non è ancora dato conoscere il contenuto di questi file, che i magistrati stanno ascoltando.

Lo scorso dicembre la Cassazione aveva definito nuovamente legittimo il sequestro, da parte della procura di Milano, anche di tre cellulari di Savoini, una chiavetta Usb e dei documenti rivenuti nell'abitazione dell'ex portavoce dalla Guardia di finanza. Nuovi elementi che potrebbero aggiungersi all'elemento su cui si concentrano le indagini: l'audio dell'incontro al Metropol diffuso da Buzzfeed. L'inchiesta giudiziaria era però nata in precedenza, cioè nel febbraio 2019, quando l'Espresso aveva pubblicato l'articolo in cui svelava le trame sui finanziamenti alla campagna elettorale leghista da parte di Mosca.

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