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Guerra in Ucraina

Russia Ucraina, Di Maio dice che se l’Ue agisce compatta l’Italia non sarà in guerra

Il ministro degli Esteri Di Maio ha detto che dopo 6 giorni di guerra si contano 400 morti: “Dobbiamo contrastare la propaganda di guerra russa perché non è ancora chiaro il livello di atrocità che si sta consumando in quel Paese”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Se noi interveniamo in modo compatto come Ue e facciamo quello che ci è chiesto di fare, l'Italia non sarà in guerra". È quanto ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo a Dimartedì su La7 sul conflitto in Ucraina, che va avanti da sei giorni. Il bilancio della guerra fino ad ora è pesantissimo: "Dobbiamo contrastare la propaganda di guerra russa perché non è ancora chiaro il livello di atrocità che si sta consumando in quel Paese. Ci sono oltre 400 morti in 4 giorni e 20 sono bambini".

Secondo il ministro pentastellato "Putin contava sulla spaccatura dell'Ue, ma siamo rimasti uniti". Il presidente russo è sempre più solo, perché il popolo non approva l'invasione dell'Ucraina: "Ci sono già stati duemila manifestanti arrestati, che si sono fatti fermare pur di manifestare a favore della pace".

"Sono assolutamente preoccupato per i nostri concittadini europei in Ucraina. Noi dobbiamo sentirci già tutti ucraini, perché i missili stanno colpendo le case degli ucraini, stanno colpendo un popolo europeo – ha detto ancora Di Maio -. Sono stato a Kiev tante volte e ci sono giovani che sognano di entrare nell'Unione europea, c'è un popolo che ha l'ambizione di entrare nella Nato. Quel popolo si sta difendendo strenuamente e noi abbiamo il diritto di sostenerlo".

"Non dobbiamo pensare a noi nel momento in cui può succedere qualcosa sul nostro territorio nazionale. Noi pensiamo già a noi stessi quando diamo la possibilità a quel popolo di difendersi da un invasore, che è Putin, che continua a lavorare per la guerra mentre noi lavoriamo per la pace".

Il ministro ha detto che Putin "nella sua lucida follia" ha atteso solo la fine delle Olimpiadi di Pechino per attaccare, e che nei mesi che hanno preceduto l'offensiva russa in Ucraina, "tutti i principali leader occidentali hanno provato a mediare con Putin. Noi ci siamo prestati a tutto per farlo ragionare, ma lui aveva già deciso".

Ora la via diplomatica è sempre più in salita: "Noi dobbiamo fermare la guerra che c'è in Ucraina in questo momento e per farlo dobbiamo fermare Putin. Non possiamo aspettarci che venga al tavolo con gentilezza e dobbiamo continuare a colpire la sua economia con le sanzioni e a sostenere il popolo russo".

Il titolare della Farnesina ha parlato poi dei corridoi umanitari e del piano dell'Italia per accogliere i profughi: "Dobbiamo favorire i colloqui, domani si svolgerà un nuovo round di negoziati. Speriamo si possa raggiungere una tregua umanitaria perché dobbiamo fare dei corridoi umanitari e siamo pronti come unità di crisi e come ministero degli Esteri a portare via tanti bambini, anche malati oncologici, tante donne ferie e a portarle qui e curarle nei nostri ospedali". 

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