“Futuro politico di Marta Fascina? Spetta solo a lei fare una riflessione”, dice Licia Ronzulli
"Marta è stata la compagna del presidente negli ultimi due anni, sicuramente è una persona molto legata a Silvio Berlusconi ed è anche una deputata del nostro partito. Onestamente, sul suo futuro credo che sia solo lei la persona che possa fare una riflessione sul proprio futuro politico". Sono le parole di Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia in Senato, rispetto al ruolo di Marta Fascina in Forza Italia, pronunciate dal palco del Festival della politica in corso a Maccarese, sul litorale romano.
Domani è previsto il Consiglio nazionale del partito, a un mese dalla morte del fondatore, Silvio Berlusconi. Ma per Ronzulli non ci saranno sorprese e la reggenza verrà data al coordinatore Antonio Tajani: "Bisognava dare alla nostra comunità anche un elemento di continuità, quindi domani Tajani verrà eletto dal Consiglio. Non ci saranno sorprese clamorose. Domani non accade niente, se non quello che abbiamo sentito e letto sui giornali: di fatto una ratifica di quello che è giusto fare, purtroppo siamo senza una guida, non c'è più il nostro presidente, ma questo partito deve andare avanti. La figura di Antonio Tajani, che domani attraverso il Consiglio nazionale e grazie allo Statuto prenderà i poteri del presidente, è ha contribuito a far nascere FI ed è una persona sempre stata vicina al nostro presidente".
Il percorso da seguire, però, rimane quello tracciato da Berlusconi: "Per noi ci sarà sempre un prima e un dopo il 12 giugno. La differenza tra il prima e il dopo è legata alla scomparsa del presidente Berlusconi, quindi alla sua assenza. Perché Berlusconi era Forza Italia e Forza Italia è Berlusconi. Per noi sarà sicuramente una grande sfida continuare sulla linea segnata dal nostro presidente, portare avanti il suo lascito, che può essere ovviamente non soltanto morale ma soprattutto politico, cioè fare in modo di realizzare il nostro programma".
E ancora: "Lo dobbiamo agli italiani. Lo scorso anno ci hanno dato il mandato per governare il Paese. Con gli elettori abbiamo preso un impegno: portare a compimento quelle riforme alle quali il presidente Berlusconi ha tanto lavorato in questi anni. Penso alla riforma fiscale, a quella burocratica e della giustizia, per arrivare appunto alla rivoluzione liberale che è sempre stato il suo sogno. Ma oltre agli ideali e al manifesto politico, una delle maggiori eredità del presidente Berlusconi è quella di aver creato una classe dirigente che qualcuno diceva non esistesse e che invece esiste, è presente sui territori, ha competenze e capacità".