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Ruby ter, via al processo per Berlusconi: è accusato di aver pagato le Olgettine per mentire

La Presidenza del Consiglio si è costituita parte civile nel processo che vede Silvio Berlusconi accusato di corruzione in atti giudiziari: per l’accusa avrebbe versato circa 10 milioni di euro a 22 ragazze “coinvolte” nel caso Ruby.
A cura di Redazione
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Si apre oggi a Milano il processo Ruby ter, una “costola” del caso Ruby, che vede, tra gli altri, Silvio Berlusconi accusato di corruzione in atti giudiziari. Secondo l’accusa, l’ex Presidente del Consiglio avrebbe pagato per mesi 22 ragazze coinvolte a vario titolo nella vicenda Ruby e protagoniste delle “cene eleganti” nelle sue ville. La cifra complessiva erogata da Berlusconi si avvicinerebbe ai 10 milioni di euro, 7 dei quali andati direttamente a Ruby, ovvero Karima el Maroug, mentre i restanti 3 sarebbero serviti per coprire le spese delle cosiddette “Olgettine”. I versamenti sarebbero serviti a “spingere al silenzio” le ragazze, mentre per la difesa di Berlusconi si sarebbe trattato soltanto di un “atto di generosità”, per risarcire le giovani dei disagi causati dal trambusto mediatico legato al caso Ruby. Ricordiamo che nel filone principale Silvio Berlusconi è stato assolto in via definitiva dall’accusa di concussione e prostituzione minorile.

La novità di giornata è però rappresentata dalla costituzione come parte civile della Presidenza del Consiglio. La richiesta è stata avanzata formalmente in apertura di udienza dall'avvocatura dello Stato, attraverso l'avvocato Gabriella Vanadia. La decisione è stata presa poiché tra le persone offese dalla condotta degli imputati vi è anche la presidenza del Consiglio in rappresentanza del ministero della Giustizia. Dai legali di Silvio Berlusconi, per il momento, nessun commento sulla scelta dell'avvocatura dello Stato.

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