Ruby Ter, a che punto è il processo contro Silvio Berlusconi
La scorsa settimana si è aperta con l'ultima rivelazione di una testimone nel processo Ruby ter, la modella Ambra Battilana, che ha raccontato la sua notte ad Arcore del 22 agosto 2010, dove era stata invitata da Emilio Fede. Battilana ha risposto alle domande del pm Luca Gaglio e poi a quelle del suo avvocato difensore. La modella è diventata una testimone chiave del processo dopo aver scritto, insieme a Chiara Danese (presente anche lei alla serata nella villa di Silvio Berlusconi) una memoria di quelle notti, consegnata alla procura di Milano.
Ma a che punto è il processo Ruby ter? Da cosa è stato preceduto? Qual è la posizione di Berlusconi al momento? Facciamo chiarezza e ripercorriamo le tappe di questa vicenda giudiziaria, che ha origine nel 2010, passo dopo passo.
Il caso Ruby
Tutto gira attorno al nome di Karima El Mahroug, detta Ruby Rubacuori. La sera del 27 maggio 2010 la ragazza, allora appena diciassettenne, viene portata in questura a Milano in quanto priva di documenti e sospettata di furto. Avvertito dell'accaduto, l'ex presidente del Consiglio chiamò il capo di gabinetto della questura, Pietro Ostuni, per chiedere che Ruby venisse affidata a Nicole Minetti, al tempo consigliere regionale del Pdl (Popolo della libertà).
Il 21 dicembre di quello stesso anno Berlusconi venne iscritto al registro degli indagati dalla procura di Milano per concussione. Secondo l'accusa avrebbe abusato della sua posizione di potere per richiedere il rilascio di Ruby: inoltre lo avrebbe fatto per coprire il reato di prostituzione minorile che stava emergendo dalle successive indagini. Si stava infatti facendo sempre più luce su quanto accadesse nella villa di Berlusconi ad Arcore, tra festini a luci rosse e prestazioni sessuali in cambio di denaro da parte di ragazze minorenni. Berlusconi a quel punto sostenne di aver chiamato la questura di Milano la notte del 27 maggio per evitare un incidente diplomatico con l'Egitto, in quanto era convinto che la ragazza fosse la nipote dell'allora presidente Hosni Mubarak.
Nel febbraio del 2011 Berlusconi viene rinviato a giudizio con rito immediato.Nel 2013 l'accusa chiede una condanna di sei anni di reclusione e l'allontanamento a vita dagli uffici pubblici per Berlusconi. A fine 2012 viene approvata la legge Severino, che modifica la normativa in materia di concussione (proprio ciò per cui Berlusconi è imputato) e rende mendaci le accuse nei confronti dell'ex presidente del Consiglio. Nel giugno del 2013 Berlusconi viene condannato in primo grado a 7 anni di carcere per prostituzione minorile, concussione e interdizione perpetua dai pubblici uffici.
I suoi legali presentano tuttavia ricorso in appello, e il 18 luglio 2014 il Cavaliere viene assolto in quanto, per quanto riguarda l'accusa di concussione, il fatto non sussiste, e in tema di prostituzione minorile, il fatto non costituisce reato. Le motivazioni alla sentenza chiariscono che, sebbene ci fu prostituzione, non fosse presente alcuna prova per cui Berlusconi sapesse che la ragazza fosse minorenne.
I processi Ruby e Ruby bis
Nel 2011, in un processo separato, vengono rinviati a giudizio anche Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora per favoreggiamento della prostituzione minorile. Si tratta del Ruby bis: mentre per il Cavaliere si è deciso di procedere con rito immediato, in questo caso si segue il rito ordinario. Per i pm Nicole Minetti avrebbe avuto un ruolo da intermediaria, erogando i pagamenti per le attività di prostituzione e accompagnando le ragazze alle serate, mentre Emilio Fede e Lele Mora sarebbero stati incaricati di cercare le giovani disposte a prostituirsi.
Due anni più tardi, nel luglio del 2013, i giudici condannano Fede e Mora a 7 anni di carcare ciascuno, mentre Minetti a 5. Un anno dopo inizia il processo di secondo grado che si conclude a novembre: le condanne vengono confermate, anche se la pena è ridotta. Per l'ex conduttore del Tg4 si arriva a 4 anni e 10 mesi, per l'ex consigliere regionale a 3 anni, mentre per l'ex agente dello spettacolo a 6 anni e 1 mese. Nel 2015 la Cassazione decide di rinviare gli atti a un altro giudizio di secondo grado a causa di ‘lacune motivazionali' presenti nella sentenza, e a maggio 2018 la Corte d'appello di Milano riduce ulteriormente le pene per Fede e Minetti: 4 anni e 7 mesi per il primo e 2 anni e 10 mesi per la seconda.
Gli ultimi sviluppi del Ruby ter
Nel 2014 i magistrati di Milano decidono di aprire il processo Ruby ter, per trasmettere alla Procura gli atti dei processi Ruby e Ruby bis. Da questa nuova inchiesta si ricavano ipotesi di reato per 45 persone: fra gli indagati troviamo di nuovo Silvio Berlusconi, accusato di aver comprato i testimoni a suo favore nell'atto giudiziario precedente. Visto il numero di indagati, il proceso viene spezzettato tra Milano, Monza, Treviso, Roma, Pescara, Siena e Torino.
A maggio 2018 il Cavaliere viene rinviato a giudizio. L'accusa è sempre quella di aver versato ingenti somme di denaro a diverse persone coinvolte nel processo sul caso ‘Olgettine‘: questo il nome con cui si distinguono le ragazze che partecipavano ai festini in casa Berlusconi, in quanto ospitate nel residence di Dimora Olgettina, a Milano. In uno di questi appartamenti abitavano anche Nicole Minetti, Marysthelle Polanco e Barbara Guerra, rinviate a giudizio nel processo Ruby ter insieme con Barbara Faggioli, Alessandra Sorcinelli, Iris Berardi, Imma ed Eleonora De Vivo e Lisa Barizonte.
Dall'estate 2018, le olgettine iniziano a parlare: a luglio circola un video che ritrae l'ex presidente del Consiglio parlare con le ragazze e discutere di contratti e posti di favore in Mediaset. Nel marzo del 2019 muore una delle testimoni chiave del processo, Imane Fadil: la ragazza aveva chiesto di essere parte civile nel procedimento. Sulla sua morte rimangono molte ombre: si parla di avvelenamento da sostanze radioattive e intossicazione da metalli: la stessa modella marocchina aveva parlato all'avvocato e al fratello di temere per la sua vita, proprio a causa del suo ruolo nell'inchiesta. A settembre la procura di Milano, che aveva aperto un fascicolo per omicidio, afferma che Fadil abbia perso la vita a causa di "un'aplasia midollare associata a un'epatite acuta, un'entità clinica estremamente rara e di estrema gravità". Tuttavia rimane oscuro il motivo che abbia generato la malattia, così come tante altre questioni, in primis le preoccupazioni della ragazza che temeva per la sua incolumità.
A ottobre un'altra testimone chiave, Chiara Danese, racconta i festini nel dettaglio: "A 18 anni purtroppo non conoscevo Berlusconi, ero un po' ignorante, a me all'inizio Arcore sembrava solo un locale esclusivo di Milano". E si sofferma sulla figura di Berlusconi: "Lo baciavano in bocca, le ragazze lo chiamavano ‘papi', lui mentre ci accompagnava ci toccava dietro, a me e ad Ambra, io avevo paura. C'erano balletti erotici davanti al palo, per le altre ragazze sembrava la normalità, arrivò la Minetti, ballò attorno al palo e si spogliò tutta e poi si fece baciare i seni da Berlusconi".
Qualche settimana, fa le testimonianze di Battilana su ciò che succedeva in quelle notti ad Arcore raccontano le stesse scene: "Arrivano una decina di ragazze e prendono questi anelli, dicevano ‘papi, come stai?', lo baciavano sulla bocca una dopo l'altra, erano quasi tutte a salutarlo così. Le ragazze danzavano e cantavano ‘memo male che Silvio c'è', cercavano di compiacerlo e gli davano i baci. Ci indica una stanza dove ci sono costumi di scena e ci chiede se vogliamo travestirci. Entriamo in un teatrino con le poltrone per il cinema, in una spa con la cascata sulla piscina e lui dice : “La prossima volta portate il costume, che facciamo una festa qui”. Berlusconi ci mette le mani sul fondoschiena mentre ci spinge avanti. Entriamo in una stanza con soffitti a volta a mattoni, in un angolo ci sono divanetti bianchi attorno a un palo della pole dance, in un angolo un dj. Berlusconi e Fede sono seduti davanti al palo. Le ragazze ballano con la musica alta, le luci sono soffuse".