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Rottamazione quater e stralcio cartelle, ora possono farle anche i Comuni: come cambiano le regole

Stralcio delle cartelle sotto i mille euro e rottamazione quater diventano più ampie: si potranno effettuare anche per le spese che vengono riscosse direttamente dai Comuni, dalle province o dalle Regioni. Ecco cosa prevedono le novità inserite nel decreto Bollette.
A cura di Luca Pons
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Si allargano le maglie della rottamazione quater e dello stralcio debiti fino a mille euro. Il centrodestra ha approvato alcuni emendamenti al decreto Bollette, che in questo momento è in lavorazione nella commissione Finanze della Camera. Le modifiche permettono di applicare le due misure — stralcio parziale delle cartelle fino a mille euro e rottamazione quater – anche a quei Comuni, quelle province e quelle Regioni che riscuotono in proprio, oppure che fanno gestire la riscossione di tasse e multe rimaste non pagate ad agenti privati, iscritti all'apposito albo del ministero dell'Economia.

Per come funziona adesso, infatti, queste due misure possono essere applicate solo per quei debiti che vengono gestiti dall'Agenzia delle Entrate – Riscossione. Questo, quindi, esclude tutti quei pagamenti che bisogna fare al Comune, oppure a un agente privato. In quei casi, non è possibile accedere alle sanatorie.

Ora invece le cose cambieranno, ma sempre con un paletto: le condizioni verranno dettate da sindaci, province e presidenti di Regione. Saranno loro, infatti, a stabilire le regole con una delibera – numero di rate, scadenze, come aderire alla rottamazione quater e allo stralcio delle cartelle. Oltre agli aspetti tecnici, la delibera indicherà anche le tempistiche per comunicare alle persone con il debito la somma che va restituita. Sia per quanto riguarda le modalità di adesione, sia la gestione delle tempistiche, quindi, le regole potranno cambiare da Comune a Comune.

Ricapitolando le due misure: la rottamazione quater – la cui scadenza è stata di recente fatta slittare fino al 30 giugno – si rivolge a tutti debiti nati nel periodo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. La rottamazione permette di mettersi in pari con il Fisco – o con il Comune, la provincia, la Regione – senza pagare sanzioni o interessi. Sono inclusi i carichi inseriti negli atti ancora notificati, così come quelli dove è prevista una sospensione o un pagamento a rate. Si possono rottamare anche i debiti per i quali era già previsto un pagamento agevolato, anche se questo è poi decaduto per qualche motivo.

Lo stralcio delle cartelle al di sotto dei mille euro, invece, è relativo alle multe e alle tasse che si sarebbero dovute pagare tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. Come è chiaro, l'annullamento è possibile solo per quei pagamenti al di sotto dei mille euro. La soglia non deve essere superata neanche considerando gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e le sanzioni. Lo stralcio non vale per la somma in sé della multa (ad esempio), ma cancella gli interessi e le more, oltre alle sanzioni per i ritardi accumulati. Quindi, la multa in sé va comunque pagata, ma si possono evitare tutti i costi aggiuntivi dovuti al ritardo.

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