Rosy Bindi: intesa con Fini e Casini nel nome della Costituzione
Mentre la Maggioranza di Governo deve fare i conti con la più grande crisi dall'avvio della legislatura, anche all'interno del maggiore partito di opposizione non mancano i problemi e le tensioni. A partire dal risultato delle Primarie di Milano, passando per la manifestazione dell'11 dicembre, fino al rebus delle alleanze future e alla costruzione del dopo Berlusconi. Una serie di nodi da sciogliere che chiamano in causa i vertici del Partito Democratico, costretti ad attendere gli sviluppi di una crisi profonda ed irreversibile. In particolare il dibattito ruota intorno alla scelta delle alleanze future e della piattaforma politica con la quale proporsi al Paese in caso di elezioni anticipate.
Ad uscire allo scoperto, con un intervento estremamente interessante è Rosy Bindi, Presidente del PD, secondo la quale "se Berlusconi ci porta a votare non possiamo fare l'errore del'94 (quando la frammentazione del centro sinistra spianò la strada alla prima vittoria di berlusconi, ndr); dovremmo allearci perciò con Fini e Casini che tentano di costruire il terzo polo, nel nome della Costituzione e della democrazia". Insomma, una coalizione ampia e tutta in funzione anti – berlusconiana "in nome della Costituzione per battere la degenerazione politica a cui ci ha condotti Silvio Berlusconi". Certo, l'obiettivo primario è quello di impedire le elezioni anticipate, ma in caso di ostinazione da parte della Maggioranza non resta che l'ampia coalizione, certi che "gli elettori democratici capirebbero" e darebbero fiducia ad un progetto per il bene del Paese.