Rosato a Fanpage: “Conte invidioso di Draghi, crisi preparata, vuole voto perché non arriva al 2023”
Avanti con Mario Draghi, a ogni costo. La linea è chiara. Matteo Renzi e il suo partito raccolgono firme, partecipano alle manifestazioni, sostengono con convinzione il presidente del Consiglio. Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, sottolinea in un'intervista a Fanpage.it l'importanza della permanenza di Draghi a Palazzo Chigi e si scaglia contro Giuseppe Conte, accusandolo di aver preparato a lungo questa crisi di governo e di averla messa in atto per un semplice tornaconto elettorale.
Onorevole Rosato, perché dite che Draghi deve restare assolutamente a Palazzo Chigi?
Perché serve al Paese, in questa fase non ha nessun senso andare a elezioni anticipate per cinque mesi. Il governo sta facendo cose importanti per affrontare crisi economica e inflazione, e sul piano internazionale l'Italia rappresenta oggi un punto di stabilità. Sarebbe incredibile rompere perché lo decide Giuseppe Conte.
Manifestazioni di sostegno, appelli che arrivano da chiunque – dai sindaci alla Chiesa – affinché Draghi continui a fare il presidente del Consiglio, perché succede tutto questo?
Ha un doppio significato. C'è in primis la consapevolezza della difficoltà del momento, una somma di fattori che fa preoccupare. Ci vuole un grande senso di responsabilità per affrontare i prossimi mesi e anche una coalizione più ampia di uno schieramento politico che sia destra o sinistra. Secondo elemento: abbiamo il migliore, Mario Draghi, e metterlo da parte perché Giuseppe Conte è invidioso di lui non è certo la migliore strategia per il Paese.
Draghi alla fine resterà?
Spero di sì.
Sabato Conte ha detto che se Draghi apre alle proposte del Movimento 5 Stelle se ne parla, altrimenti si va verso l'appoggio esterno…
Conte ha deciso da mesi di togliere la fiducia al governo e sta usando tutti i pretesti del mondo. Ha fatto di tutto per dividere l'esecutivo. Nessuna risposta può servire, per lui l'importante sono le elezioni anticipate. Perché a marzo del 2023 Conte non ci arriva come leader del Movimento 5 Stelle, una finestra elettorale adesso è la sua unica chance.
Quindi il problema non è il termovalorizzatore di Roma?
Lui vuole andare alle elezioni, le cerca e cerca lo scontro per andare a votare adesso. Rileggeremo queste righe a marzo e ci accorgeremo che non sarà più alla guida del Movimento 5 Stelle.
Sono in una sorta di riunione fiume praticamente da sabato sera con qualche pausa, si parla di un'ulteriore frattura interna in queste ore…
Può darsi, ma è evidente che Conte la sta tirando lunga per non decidere. Fa un'assemblea finta, non decide e comunica all'esterno che non vuole più sostenere il governo. È palese quello che sta accadendo, non serve il risultato dell'assemblea.
Poco fa però il deputato Silvestri del Movimento 5 Stelle ha detto che se Draghi staccherà la spina al governo pur avendo la fiducia si dovrà prendere le sue responsabilità…
Sono comici fino in fondo.
Il centrodestra intanto sembra voler andare al voto, che ne pensa?
Sono fortemente tentati naturalmente, perché con il campo largo di Letta che non esiste più – e per quanto ci riguarda non è mai esistito – il risultato potrebbe sembrare scontato. Poi di scontato non c'è nulla. Il loro sostegno al governo Draghi darebbe un chiaro segnale che hanno preferito gli interessi del Paese agli interessi di parte.
Voi dite ‘Draghi bis, Draghi bis', ma chi ci starebbe davvero alla fine senza 5 Stelle?
Per noi il governo lo fa Draghi. Se mi chiedono se preferisco che D'Incà faccia il ministro rispondo che è meglio che stia a casa, perché si lavora meglio. Però chi sta nel governo deve deciderlo il presidente del Consiglio, noi non abbiamo né veti né richieste. Detto questo credo che la maggioranza che ha sostenuto fino a qui il governo Draghi possa andare avanti senza Conte. Infatti è inspiegabile l'atteggiamento di Letta, che vuole condizionare la prosecuzione dell'attività di governo alla presenza del Movimento 5 Stelle.
Ma quindi del tanto chiacchierato campo largo di Letta cosa resta dopo questa storia?
Ho sempre detto che è un campo minato. E adesso se n'è accorto anche il Pd. Mai fidarsi di Giuseppe Conte, persona totalmente inaffidabile. Gli avevano dato il patentino di custode dei progressisti italiani, mi sembra che la sua capacità di lettura sia pari a zero.
E se dovesse cadere il governo e si dovesse andare davvero alle elezioni anticipate, con chi andrete?
Noi ci saremo.