Ronzulli: “Renzi e Calenda hanno fatto male i conti, FI è il centro moderato. Dedico risultato a Berlusconi”
La senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, commenta a Fanpage.it il risultato ottenuto da Forza Italia alle europee, a un anno esatto dalla scomparsa del fondatore del partito Silvio Berlusconi. Forza Italia è il secondo partito della maggioranza in questa tornata elettorale, con il 9,6%. Nel simbolo presentato dagli azzurri per il voto dell'8 e 9 giugno c'era la dicitura ‘Berlusconi Presidente', oltre al riferimento al PPE, oltre alle scritte ‘Forza Italia' e ‘Noi moderati'. "Berlusconi, al quale voglio dedicare questo grande risultato, ha rappresentato la storia non solo politica di questo Paese. Quindi, resto sorpresa da chi è sorpreso che la sua figura sia così importante oggi, e lo sarà ancora in futuro", ha detto Ronzulli a Fanpage.it, nel giorno della commemorazione dell'ex presidente del Consiglio alla Camera e al Senato.
Forza Italia è riuscita a portare a casa forse uno dei più importanti obiettivi che si era prefissata, ovvero arrivare al secondo posto tra i partiti di maggioranza, con una percentuale più alta rispetto alla Lega. Il vostro partito è passato dall’8,1 delle politiche per cento al 9,6 per cento attuali. In termini percentuali la crescita c’è stata, e il sorpasso del Carroccio anche. Cosa ha determinato questo successo? Pensa sia perché il vostro partito è percepito come più vicino ai temi ‘europeisti’ rispetto alla Lega?
Sarebbe un errore ridurre tutto ad una competizione con la Lega, perché significherebbe dibattere di un tema che non è mai esistito. La nostra crescita non è avvenuta a discapito di altri partiti, e lo conferma il fatto che siamo cresciuti tutti e che la coalizione di governo ha aumentato il suo consenso nel Paese. Segno che ha lavorato bene. È stata premiata la nostra serietà, la nostra concretezza, la difesa, anche all’interno del governo dei principi e dei valori di Forza Italia.
L’obiettivo del 10% che vi eravate prefissati mesi fa è stato quasi centrato. E nessuno ci avrebbe scommesso. Questo dato può cambiare gli equilibri all’interno della coalizione?
Io sono convinta che questo dato rafforzerà l’azione di governo. C’è una narrazione distorta, come se fosse in atto un continuo braccio di ferro tra i partiti della maggioranza. Mi spiace deludere chi ci spera, ma sono trent’anni che andiamo d’amore e d’accordo, ci confrontiamo, discutiamo e troviamo sempre la sintesi, nel totale rispetto di ognuno dei partiti.
La figura di Berlusconi, a un anno dalla sua scomparsa, continua a pesare. Tanto che il suo nome è rimasto nel simbolo. Qual è la forza della sua eredità? Perché continua ad attrarre secondo lei?
Berlusconi, al quale voglio dedicare questo grande risultato, ha rappresentato la storia non solo politica di questo Paese. Quindi, resto sorpresa da chi è sorpreso che la sua figura sia così importante oggi, e lo sarà ancora in futuro. La sua eredità politica, quella che noi abbiamo raccolto, è attuale perché al centro rimane sempre la difesa dei cittadini e delle famiglie, il sostegno alle imprese, la tutela degli anziani e dei giovani, la guerra alle tasse e la battaglia per la riforma della giustizia. Tutti temi sui quali non indietreggiamo e che siamo felici di vedere al centro dell’azione di governo. Gli italiani si rendono conto che noi manteniamo i patti, e ci ripagano dandoci ancora più fiducia.
Se guardiamo alle sole preferenze però un calo dei voti c’è stato, nel vostro caso meno rispetto a Fdi e Lega. È spiegabile semplicemente con il forte astensionismo di queste europee?
Quando si reca alle urne meno della metà degli aventi diritto, è ovvio che questo abbia ripercussioni sui voti assoluti e, di conseguenza, sulle preferenze.
Queste elezioni erano un importante banco di prova per voi. Avete eletto 9 eurodeputati. Adesso potrete dare le carte in Europa, dove il Ppe è ancora il gruppo più numeroso. Tajani ha detto che riproporrete la candidatura di Ursula Von der Leyen e di Roberta Metsola alla presidenza del Parlamento. Ma con quale schema? La cosiddetta “maggioranza Ursula”, composta da Ppe + S&D + Renew, risulta saldamente quella numericamente più consistente. Ci sarà spazio per maggioranze diverse, includendo per esempio Conservatori e riformisti?
Io non sono felicissima di un accordo col Partito Socialista. Abbiamo fatto tutta la campagna elettorale dicendo che questa Commissione non aveva funzionato, perché zavorrata da visioni opposte e trainata da una posizione di estrema ideologia da parte del S&D. Speravamo di poter avere una Commissione di vero centrodestra. Questo purtroppo non è successo e quindi bisogna essere realisti. Tuttavia, non basteranno questi numeri per permettere a chiunque dovesse essere il Presidente della Commissione di lavorare in modo tranquillo. È evidente che bisognerà allargare. Io credo che siano già in atto delle interlocuzioni in questo senso, perché altrimenti la maggioranza che sostiene la Commissione potrebbe avere numeri troppo risicati.
Renzi e Calenda hanno tentato di parlare anche al vostro elettorato, senza successo. Secondo lei queste elezioni hanno portato alla dissoluzione dei partiti centristi?
Queste elezioni hanno punito chi li ha ingannati. A settembre del 2022, Renzi e Calenda hanno dato vita ad un cartello elettorale solo per entrare in Parlamento e garantirsi una poltrona. Il giorno dopo hanno divorziato, anche in modo sgradevole. Quando è scomparso il presidente Berlusconi pensavano di poter rubare parte del nostro elettorato, ma hanno fatto male i conti. Noi siamo il centro moderato, siamo l’originale e non una copia sbiadita, che peraltro siede nei banchi dell’opposizione, un po' parenti un po' serpenti.
Bossi ha votato per Forza Italia. Se lo aspettava? È solo una provocazione?
Non è mio costume commentare le scelte di altre persone, né intromettermi nelle questioni che riguardano altri partiti. È un principio che ho sempre rispettato e continuerò a farlo.
In alcune Regioni però Forza Italia ha avuto un calo, rispetto la 2019. Per esempio in Puglia (7,8) in Molise (8,4%) o in Campania (10,8%). Proprio in quest’ultima Regione si voterà a ottobre 2025. Che partita sarà?
Non è mio costume nascondermi dietro un dito. Bisognerà capire le ragioni di questa flessione e fare una riflessione sul questo calo. Detto questo, sarebbe un errore non parlare di quelle regioni del Sud dove invece siamo stati premiati, come la Calabria, la Sicilia e la Sardegna.