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Elezioni politiche 2022

Ronzulli a Fanpage.it: “Patto Pd-Azione è una truffa, Calenda brutta imitazione di Berlusconi”

La senatrice Licia Ronzulli in un’intervista a Fanpage.it commenta il patto elettorale siglato da Pd e Azione: “Calenda finora non ne ha azzeccata una. Nessun elettore moderato voterà i fiancheggiatori dei post comunisti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli, fedelissima di Silvio Berlusconi, è stata indicata oggi dall'ex premier come uno dei possibili ministri del nuovo governo, in caso di vittoria del centrodestra: "Le parole del Presidente Berlusconi mi lusingano. Ma i nomi come sempre sono meno importanti dei contenuti, dei temi e delle proposte che i cittadini saranno chiamati a scegliere", ha commentato in un'intervista a Fanpage.it. In un altro passaggio attacca gli ex colleghi azzurri che hanno lasciato Forza Italia dopo la caduta del governo Draghi, Brunetta Gelmini e Carfagna: "Ho creduto fino all’ultimo che ci fossero motivazioni politiche dietro a queste dimissioni, mi sono dovuta arrendere all’idea che per una poltrona c’è chi è disposto ad allearsi niente meno che con i post comunisti".

Senatrice, con Draghi c’è stata una rottura? Berlusconi ha detto di non averlo sentito dopo la caduta del governo.

Nessuna rottura, continuiamo a sostenere lealmente il suo lavoro fino a quando resterà in carica. Se i Cinquestelle non avessero fatto cadere il governo, del resto, avremmo potuto continuare a lavorare insieme fino alla fine della legislatura.

Berlusconi oggi l’ha indicata come possibile ministro per la squadra di governo. In quale dicastero si vedrebbe? Chi vede, invece, nelle altre caselle?

Ovviamente le parole del Presidente Berlusconi mi lusingano. Ma i nomi come sempre sono meno importanti dei contenuti, dei temi e delle proposte che i cittadini saranno chiamati a scegliere. E soprattutto ora stiamo lavorando per programma e poi c’è la campagna elettorale. Il resto si vedrà.

Salvini al Viminale?

Matteo Salvini ha già ricoperto questo delicato incarico e, a mio avviso, lo ha fatto molto bene. Lui stesso, come tutti noi, non ha alcun interesse oggi ad alimentare un dibattito teorico che è stato aperto soltanto per dividerci.

È rimasta delusa dai colleghi che hanno lasciato Fi? Lei pensava che Carfagna sarebbe rimasta…

Da mesi, purtroppo, era chiaro che qualcosa non andava, ma, sinceramente, non mi sarei aspettata che chi ha avuto così tanto da Berlusconi, da Forza Italia e dal centrodestra, finisse a fare la stampella del Pd. Ho creduto fino all’ultimo che ci fossero motivazioni politiche dietro a queste dimissioni, mi sono dovuta arrendere all’idea che per una poltrona c’è chi è disposto ad allearsi niente meno che con i post comunisti, che noi combattiamo da trent’anni nelle urne.

Cosa ne pensa del patto Calenda-Letta?

Penso che sia, una alleanza truffa per battere il centrodestra. Lo trovo un compromesso nato, pena l’irrilevanza, per blindare qualche collegio, costruito sulle poltrone e non su un programma elettorale condiviso, sui contenuti o su un’idea comune di Paese.

Secondo Calenda la sfida si giocherà tra Letta-Calenda e Meloni-Salvini, e che un elettore moderato non potrà scegliere voi.

Calenda finora non ne ha azzeccata una. Non prenderei ad esempio uno che ha cambiato cinque partiti in cinque anni, sempre restando nell’orbita del PD dopo averne dette di tutti colori del PD. Gli elettori moderati, conservatori e di centro potranno scegliere il partito che rappresenta la filiale italiana del partito popolare europeo, il vero partito del lavoro, potranno votare Forza Italia. Nessuno di loro voterà i fiancheggiatori dei post comunisti, che ha citato al primo punto del programma elettorale una tassa: la patrimoniale.

Perché dice che Calenda è ossessionato da Berlusconi?

Lo cita, quasi sempre a sproposito, in tutte le sue dichiarazioni. Capisco la sua frustrazione: prova ad imitarlo, ma non ci riesce e non ci riuscirà mai. Non è reclutando personale politico valorizzato da Forza Italia che si diventa Berlusconi. Per questo l’unico strumento che ha ora a disposizione è la demonizzazione dell’avversario, tipica arma usata dalla sinistra, non potendo offrire contenuti e proposte sui cui confrontarsi.

La ministra Bonetti dice che Italia viva punta anche ai delusi da Forza Italia, che si è alleata con i sovranisti. Vi preoccupa il centro riformista di Renzi?

La ministra Bonetti pensi ai delusi del suo partito, che sta per scomparire, non a quelli di Forza Italia. Non ci preoccupa nulla: il centrodestra è una coalizione coesa e compatta che va da Fratelli d’Italia all’Udc. Sono 28 anni che lavoriamo insieme con la stessa visione di Paese, sempre dalla stessa parte. Gli elettori sceglieranno una coalizione capace di vincere, non chi ha velleità di autosufficienza, ma non ha nessuna chances di governare.

Come pensate di far convivere le vostre posizioni in politica estera? La Lega per esempio è contraria all’invio di altre armi all’Ucraina.

Il centrodestra ha già chiarito all’unanimità il proprio posizionamento nell’alleanza atlantica, filo occidentale ed europeista. Nessuno dei partiti della coalizione si discosta da questa linea. Siamo al fianco dell’Ucraina senza se e senza ma e sosteniamo in ogni modo gli sforzi e la causa di un popolo invaso e di un Paese minacciato nella sua sovranità

Non pensa che i passati rapporti di Salvini con la Russia possano danneggiarvi?

Chi più di ogni altro partito ha votato in seno al Parlamento europeo contro le sanzioni alla Russia e contro misure volte a tutelare la libertà di stampa sono stati Pd e Movimento 5 stelle. Sono dati incontrovertibili.

Qual è la percentuale che pensate di ottenere alle urne?

Come ribadito dal presidente Berlusconi puntiamo al 20% e non è una chimera irraggiungibile. C’è un partito prevalente in Italia, quello degli indecisi, a cui noi parleremo con sincerità e chiarezza raccontando che idea di futuro immaginiamo per i nostri figli, quali le prospettive di crescita per le nostre imprese, quali le opportunità per i nostri giovani. Abbiamo dalla nostra parte la forza delle idee e la grinta del presidente Berlusconi.

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