Romania e Bulgaria fuori dall’area Schengen, Piantedosi attacca l’Austria per aver posto il veto
Il ministro Piantedosi attacca l'Unione europea a testa bassa. Dopo aver partecipato all'incontro dei ministri degli Interni comunitari, il titolare del Viminale ha diffuso un comunicato durissimo contro chi si è opposto all'ingresso di Romania e Bulgaria nell'area Schengen, della quale non tutti i Paesi fanno parte. "Oggi è stato un giorno triste per l'Unione europea – ha detto ieri in serata Piantedosi – Ho partecipato a un incontro deludente".
"Durante il Consiglio Gai a Bruxelles ho assistito alla mortificazione incomprensibile e ingiustificata di due Paesi come la Bulgaria e la Romania che sono ancora tenuti fuori dallo spazio Schengen pur avendo ogni caratteristica per entrarvi – ha spiegato il ministro dell'Interno – Sono Paesi fratelli, hanno fatto il percorso che era stato loro richiesto, darebbero un contributo importante al controllo dei confini orientali dell'Unione europea".
"Nello stesso momento in cui l'Europa non riesce ad assicurare il controllo dei confini esterni, a trovare una soluzione comune di contrasto all'immigrazione irregolare, si frappongono ostacoli di ogni genere verso due popoli con cui condividiamo radici e orizzonti comuni – ha concluso Piantedosi – L'Unione Europea deve trovare la sintesi tra i partner per allargare lo spazio Schengen non solo alla Croazia ma anche a Bulgaria e Romania. Sono sicuro che le posizioni dei Paesi che legittimamente sono ancora contrari potranno essere riviste alla luce di un'iniziativa forte della Commissione Ue. Sono convinto che la libera circolazione dei cittadini europei all'interno di confini sicuri sia interesse di tutti".
Il tenore dei commenti è stato più o meno questo da parte di tutti gli attori internazionali, Austria esclusa. È stato infatti il ministro austriaco a porre il veto all'ingresso di Romania e Bulgaria nell'area Schengen. Si è aperto un vero e proprio caso diplomatico, con la Romania che ha richiamato in patria l'ambasciatore a Vienna.