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Roche-Novartis, il ministero della Salute chiede risarcimento record: 1.2 miliardi

Un maxirisarcimento per i costi sostenuti dal Servizio sanitario nazionale a causa dell’illecito cartello tra Roche e Novartis che ha portato alla commercializzazione di un farmaco molto più costoso di un altro: è quanto chiede il ministero alle due case farmaceutiche dopo il caso Avastin-Lucentis.
A cura di Susanna Picone
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Dopo la maxi multa dell’Antitrust è il ministero della Salute a chiedere un risarcimento pari a un miliardo e 200 milioni alle case farmaceutiche Roche e Novartis per il casi Avastin e Lucentis. Un maxirisarcimento per i costi sostenuti dal Servizio sanitario nazionale a causa dell'illecito cartello tra Roche e Novartis che ha portato alla commercializzazione contro la maculopatia di un farmaco più costoso di un altro. Quello di Roche e Novartis è stato un accordo che ha danneggiato i malati, il servizio sanitario pubblico e le assicurazioni private. Il ministero in seguito alla delibera dell'Autorità garante della Concorrenza e del mercato del febbraio 2014, che ha qualificato il comportamento delle società come “un'intesa orizzontale restrittiva della concorrenza finalizzata alla commercializzazione del farmaco Lucentis molto più costoso del farmaco Avastin, ad esso equivalente”, ha richiesto alle case farmaceutiche il risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali arrecati illecitamente al Servizio sanitario nazionale.

Il ministero ha richiesto 14 milioni all'azienda Pfizer

Inoltre il Ministero ha chiesto alla Pfizer 14 milioni di risarcimento per la commercializzazione del farmaco Xalatan. “Il ministero della Salute – si legge in una nota – ha richiesto il risarcimento dei danni, sia patrimoniali (14 milioni di euro) che non patrimoniali, subiti dal Servizio sanitario nazionale, nei confronti delle società Pfizer Italia Srl, Pfizer Health AB e Pfizer Inc, a causa del comportamento di abuso di posizione dominante tenuta dalle stesse in relazione alla commercializzazione del farmaco Xalatan”, a base di latanoprost, a uso oftalmologico. Secondo quanto annuncia il Ministero, la decisione è stata presa in seguito alla deliberazione Antitrust che ha definito i comportamenti posti in essere da Pfizer “connotati da un palese e insistito intento anticoncorrenziale, volto a procrastinare la commercializzazione dei farmaci generici, con notevoli danni anche al servizio sanitario nazionale”.

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