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Roberto Vannacci alla prova di Pontida: “Sono stato eletto con la Lega, non vado da altre parti”

Roberto Vannacci sbuca alla festa di Pontida, una sorta di prova generale prima della grande festa della Lega in programma il 6 ottobre. E ha colto l’occasione per smentire i retroscena che lo vorrebbero pronto a una Opa sul partito di Salvini.
A cura di Annalisa Girardi
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Si potrebbe considerarla una sorta di prova generale in vista della grande adunata del 6 ottobre, la presenza di Roberto Vannacci alla festa della Lega a Pontida. Scortato da Igor Lezzi (il deputato che era stato sospeso due settimane a Montecitorio per aver colpito un collega del M5s), Luca Toccalini ed Eugenio Zoffili – tre fedelissimi di Matteo Salvini – il generale si è fatto strada tra i tendoni del "suolo sacro" per poi salire sul palco e negare i retroscena che lo vogliono pronto all'Opa sulla Lega. "Sono stato eletto con la Lega e voglio continuare a rappresentarla. Abbiamo principi che si sovrappongono. Siamo solidi, non fluidi", afferma.

E ancora: "Sono per ora indipendente, sono un candidato della Lega all'Europarlamento e non posso certamente andare da altre parti in questo momento. Peraltro con la Lega mi accomunano i principi di sicurezza, sovranità, identità, di ricchezza del Paese che vogliamo rilanciare. Non c'è motivo per muovere da altre parti".

Sul comitato culturale "Il Mondo al Contrario", Vannacci ha ribadito la sua estraneità, spiegando comunque di non vederci niente di male se si trasformasse in un'associazione politica. "È un'evoluzione naturale, visto che sono transitato dall'essere un generale all'essere uno scrittore all'essere un uomo politico. Quindi nulla di nuovo sul fronte orientale", ha detto. E smentisce di avere un piano per le elezioni politiche del 2027.

L'accoglienza è tiepida, i tendoni non sono pieni e spiccano le assenze dei parlamentari e consiglieri regionali della zona. Lui comunque assicura: "È un giorno speciale. È la prima volta che vengo nella culla della Lega e giusto un anno fa pubblicai il mio libro che ha avuto il successo che sapete".

Sul suo nuovo incarico di eurodeputato si è limitato a dire che "l'Europa è un gran baraccone". Per poi riprendere la retorica militare: "Ci vuole la bussola per orientarsi, è il mio nuovo campo di battaglia e devo prendere le misure". Sulla stessa linea promette di combattere contro una Commissione che "nonostante il voto si è spostata ancora più a sinistra", che "non arretreremo di un solo millimetro" e che "cercheremo di colpirli dove sono vulnerabili". In particolare questa battaglia dice che la farà "per fermare l'immigrazione clandestina" e "per far saltare il New Green Deal".

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