Roberto Saviano – Marina Berlusconi: botta e risposta sull’inchiesta della Procura di Milano
Continuano gli strascichi del caso giudiziario che vede indagato Silvio Berlusconi. In questi giorni, infatti, una dura polemica è divampata tra il presidente Mondadori, Marina Berlusconi, ed uno degli autori di punta della "sua" casa editrice, Roberto Saviano. La figlia del Presidente del Consiglio sembra non voler perdonare a Roberto Saviano, la dedica al Pool di Milano (che indaga sul caso Ruby), espressa a Genova durante la consegna della laurea honoris causa in Giurisprudenza allo scrittore.
A dire il vero i rapporti tra i due non erano mai stati idilliaci, anche se, quando papà Silvio accusò l'autore di "Gomorra" di aver favorito con il suo libro la camorra, la primogenita mediò, affermando di non condividere in toto le posizioni di Saviano ma confermando il "doveroso appoggio di una casa editrice liberale" ad uno dei suoi autori.
Questa volta però Marina Berlusconi, sveste i panni della mediatrice, difende il padre ed attacca duramente lo scrittore napoletano, commentando con parole durissime la sua dedica: "Mi fa letteralmente orrore che una persona come Roberto Saviano, che ha sempre dichiarato di voler dedicare ogni sua energia alla battaglia per il rispetto della libertà, della dignità delle persone e della legalità, sia arrivata a calpestare e di conseguenza a rinnegare tutto quello per cui ha sempre proclamato di battersi. Il ‘mestiere di giustizia', come lo chiama Saviano e coloro che sono chiamati a esercitarlo non dovrebbero avere nulla a che vedere con la persecuzione personale e il fondamentalismo politico che questa vicenda mette invece tristemente, e con spudorata evidenza, sotto gli occhi di tutti"
Pronta la risposta di Saviano in un intervento su La Repubblica:
"Orrore mi fa chi sta colpevolmente e coscientemente cercando di delegittimare e isolare coloro che in questi anni hanno contrastato più di ogni altro le mafie. Marina Berlusconi dichiara che le fa orrore che parlando di diritto si difenda un magistrato. Così facendo avrei rinnegato ciò per cui ho sempre proclamato di battermi", scrive Saviano. "Forse Marina Berlusconi non conosce la storia della lotta alle mafie, perchè difendere magistrati che da anni espongono loro stessi nel contrasto all'imprenditoria criminale del narcotraffico non vuol dire affatto rinnegare Accusare Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano, isolarli, delegittimarli, minacciare punizioni significa inevitabilmente indebolire la forza della magistratura in Italia – sottolinea -, vuol dire togliere terreno al diritto, favorire le mafie".
"Mi avrebbe fatto piacere ascoltare nelle parole di un editore l'espressione orrore non verso di me, per una dedica di una laurea in Legge fatta ai magistrati", prosegue Saviano. "Mi avrebbe fatto piacere che la parola orrore fosse stata spesa per tutti quegli episodi di corruzione e di criminalità che da anni avvengono in questo paese, dalla strage di Castelvolturno sino alla conquista della ‘ndrine di molti affari in Lombardia. Ma verso questi episodi è stato scelto invece il silenzio".