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Rivolta in Forza Italia: “Partito svenduto a Matteo Renzi”

Piersilvio fa infuriare i parlamentari. Il sospetto? Resa su tutti i fronti. Mercanteggiamenti sul Csm: Falanga illuso dai vertici campani di Forza Italia?
A cura di Carlo Tarallo
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Forza Italia? Macchè: Forza Matteo. Le esternazioni di Piersilvio Berlusconi, il vero e proprio abbraccio del figlio del leader azzurro al premier del Partito Democratico, sono l’ultima legnata sul capo dello stato maggiore di Forza Italia, o meglio di quella larghissima parte dello stato maggiore che vede ormai chiaramente delinearsi la strategia by Denis Verdini, Giovanni Toti e il cosiddetto “cerchio magico”: trattare la “resa” con Renzi per tutelare aziende e un minimo di agibilità politica per l’ex premier.

“Berlusconi, Verdini e il cerchio magico hanno venduto il partito a Renzi” – Basta un rapido giro di consultazioni con i maggiorenti storici del partito per carpire riflessioni di questo tono: “Le parole di Piersilvio – spiega un deputato di lungo corso, che si dice “nauseato” – confermano quello che tutti noi abbiamo ormai compreso: Silvio Berlusconi vuole soltanto ottenere la benevolenza di Matteo Renzi, e sull’altare di questo obiettivo ha sacrificato qualunque prospettiva di tornare a vincere le elezioni. A questo punto, se si deve consegnarsi al Partito Democratico, lo faremo ciascuno in maniera autonoma, qui a Roma e sui territori”.

Il sogno di Silvio: Fi come il Psi, Renzi a capo della Dc 2.0 – Il clima è torrido, e non c’entra la temperatura: Forza Italia si sta sciogliendo come neve al sole, e il nuovo asse Verdini-Toti-cerchio magico, con l’ok di Marina e Piersilvio, sembra ormai essere saldamente orientato a una totale “non belligeranza” con il Pd e con Renzi. Al di là delle parole di circostanza sulla necessità di approvare in fretta l’Italicum, la sensazione che alberga in molti, moltissimi esponenti forzisti è che il sogno di Berlusconi sia tornare al voto col proporzionale: sarebbe a quel punto necessario per il Pd allearsi di nuovo con Forza Italia per avere una maggioranza di governo. E secondo molti esponenti azzurri “Fi è destinata a diventare un partitino del 15% alleato di un Pd al 30. Un Psi 2.0 come ai tempi del pentapartito, col Pd di Renzi al posto della Dc. Ma se questo è il disegno, non ci stiamo”.

In attesa della sentenza Ruby – Intanto, tra Palazzo Grazioli e Arcore, l’atmosfera è quella di una lunghissima agonia: ora la data cerchiata in rosso sul calendario è quella del prossimo 18 luglio, quando è prevista la sentenza di Appello per il processo-Ruby. In primo grado, Berlusconi è stato condannato a 7 anni di reclusione per concussione e prosituzione minorile. Nulla fa sperare in un verdetto positivo. Il cerchio, non quello magico, ma quello tragico delle sentenze, dunque si stringe.

L’elezione del Csm come merce di scambio per risolvere piccole beghe locali – Intanto, la “periferia dell’Impero” è impegnata in faide e battaglie intestine all’ultimo sangue. E nello “scambio” interno agli azzurri, soprattutto al Sud, entrano in gioco come se fossero pedine della scacchiera anche cariche importantissime sotto tutti i punti di vista, come l’elezione dei componenti laici del Csm. Non è un caso se dalla Campania provengono ben tre “papabili”: Antonio Marotta, Carlo Sarro e Ciro Falanga.

Falanga “illuso” dai maggiorenti campani? – Tre parlamentari, tre nomi l’ultimo dei quali (Falanga) sarebbe in realtà stato fatto circolare dalla dirigenza campana del partito solo per “accontentare” il senatore di Torre del Greco, al quale sarebbe stato assicurato addirittura un intervento “molto in alto” a suo favore. Su Marotta abbiamo già scritto mentre Carlo Sarro, deputato eletto nel Pdl nel collegio di Campania 2, ex braccio destro di Nicola Cosentino, che ha abbandonato la sua componente di origine per avvicinarsi a Domenico De Siano, Luigi Cesaro e al “cerchio magico”, libererebbe il suo posto in Parlamento per il primo dei non eletti Michele Pisacane…

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